Un progetto che ha reso protagonisti noi adolescenti

di Iole Galbusera

Un progetto che ha reso protagonisti noi adolescenti

Un progetto che ha reso protagonisti noi adolescenti


La voce agli studenti per la Peer education: i ragazzi delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di I° grado dell’I.C. “Radice Alighieri” Catona R.C. che frequentano il corso”Peer Educator” con il Dott. Simone Gargiulo si impegnano a contrastare bullismo e cyberbullismo.

Un corso per diventare Peer educator

Siamo gli alunni delle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado, scelti tramite elezione all’interno delle nostre classi, e abbiamo frequentato il corso “Peer…contrastare il bullismo”, con la guida della nostra Dirigente dr.ssa Sapone, del team antibullismo d’Istituto, prof.sse Maria G. Chirico e Simona Leanza, prof. Roberto Ripepi, l’ins. Fortunata Tramontana e del dott. Simone Gargiulo, cyberpsicologo e media educator.
Partecipando attivamente agli incontri online e in presenza, ci siamo formati per diventare peer educator. Il nostro ruolo è quello di aiutare a riconoscere, prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Essendo adolescenti, risulta più semplice ed efficace veicolare tra i nostri compagni e amici messaggi importanti.
Essere peer educator è un impegno e va portato avanti con coraggio e determinazione, vuol dire essere una risorsa in più per contrastare il bullismo e il cyberbullismo, un ruolo di guida e di supporto tra coetanei. Vogliamo aiutare i nostri coetanei ad affrontare questo fenomeno che colpisce moltissimi adolescenti. Questo per noi è una grande soddisfazione.
Tra i tanti lavori creati, il cui obiettivo è insegnare ad affrontare situazioni difficili, risulta abbastanza esaustivo un video realizzato da noi ragazzi, il cui protagonista, Matteo, viene bullizzato da Edoardo a causa del suo fisico. I due ragazzi, dopo varie disavventure, fanno pace e diventano amici. Ci siamo divertiti molto a realizzarlo e ne siamo orgogliosi. Siamo riusciti a far passare un messaggio importante, un messaggio di speranza e di amicizia.
Il corso è stato utile a capire le emozioni coinvolte nel bullismo, ad approfondire il fenomeno e ci ha insegnato anche a riconoscere le informazioni utili che la Rete fornisce da quelle false. In Rete non bisogna mai fidarsi di chi non si conosce, poiché alcune persone senza scrupoli possono rubare l’identità, i dati sensibili, le immagini e i video; perciò, è necessario porre sempre attenzione e cercare di prevenire le situazioni spiacevoli.
L’educazione fra pari può portare grandi benefici nell’apprendimento e nella crescita personale di ognuno, sia di chi riceve aiuto sia di chi lo dona. Vengono condivise conoscenze, esperienze e informazioni; il dialogo e il confronto avvengono in un ambiente più informale rispetto alla tradizionale lezione,incoraggiandoci ad interagire attivamente in un ambiente inclusivo, positivo e stimolante. La peer education permette un confronto tra pari che promuove il senso di appartenenza a un gruppo, l’inclusione, lo spirito di squadra e la collaborazione. È un’esperienza indimenticabile.
Essere peer educator ci dà l’opportunità di renderci utili e aiutare chi è in difficoltà, mettendo in campo competenze e capacità che non pensavamo di possedere.
Ringraziamo la Prof.ssa Simona Ferrari per l’invito che ci ha fatto durante il convegno
“Educazione digitale per un web sicuro” del 19 gennaio a inviare al Cremit questi nostri pensieri e il video.

Alessandro B. 2D
Vittoria F. 2D
Rita M. 2E
Andrea N. 2E
Lorenzo N. 2E
Antonino S. 2E
Vittoria S. 2D

Qui il video: https://www.cremit.it/wp-content/uploads/2024/04/VID-20240110-WA0001.mp4

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