di Matteo Mancini
Il 10 febbraio 2025 si è tenuto, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il convegno “Il bambino al centro: Un internet sicuro per tutti. Proteggere le Nuove Generazioni nel Mondo digitale”. L’evento ha riunito esperti e accademici per discutere le sfide e le opportunità legate alla sicurezza online dei minori (https://shorturl.at/WlN4J), in occasione del Safer Internet Day 2025 (che quest’anno cade oggi, 11 febbraio 2025).
Ernesto Caffo, presidente della Fondazione S.O.S. Telefono Azzurro ETS, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato che unisca ricerca, formazione e sviluppo economico e sociale nel contesto digitale globale:
“È necessario il bisogno di mettere insieme la ricerca e la formazione con quella dimensione di sviluppo economico e sociale che il digitale sta determinando in tutto il mondo, avendo attenzione alla cornice globale. Oggi su questo tema, si giocano gli spazi dello sviluppo della persona e delle sue competenze.”
Il cyberbullismo rappresenta una crescente preoccupazione per i giovani, con rischi che variano in base all’età e al contesto sociale. Un’indagine condotta da BVA Doxa in collaborazione con Telefono Azzurro ha evidenziato che una percentuale significativa di giovani e genitori identifica il cyberbullismo come uno dei principali pericoli del mondo digitale. In particolare, il 51% degli intervistati ha dichiarato di aver assistito online a episodi di derisione o critiche sull’aspetto fisico di qualcuno. (Consulta il dossier dell’indagine: https://shorturl.at/7L2yG).
Con l’avvento del digitale, il bullismo ha assunto nuove forme che amplificano l’impatto emotivo e sociale sulle vittime. I deepfake, ne abbiamo discusso anche in una delle smart cards per la scuola secondaria, rappresentano una delle nuove frontiere del cyberbullismo, in grado di amplificare le conseguenze negative per le vittime, minandone la sicurezza e la fiducia in sé stessi e negli altri. Il 40% dei giovani teme che tali contenuti possano distruggere le loro relazioni sociali e la loro reputazione.
Il bullismo è una delle forme più comuni di violenza tra pari e può portare a problemi di salute mentale, difficoltà scolastiche e, in casi estremi, al suicidio. Il Children’s Media Literacy Report 2024 dell’Ofcom (consulta il documento: https://shorturl.at/U3Vul) ha evidenziato che il 31% dei bambini e adolescenti tra gli 8 e i 17 anni ha dichiarato di aver subito episodi di bullismo online, una percentuale superiore rispetto al 18% che ha riportato esperienze di bullismo offline. Sebbene le percentuali di episodi di bullismo siano rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2017/18, è evidente come il fenomeno del cyberbullismo sia in forte crescita a livello globale.
In Italia, gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti tra gli studenti più giovani, in particolare tra gli 11 e i 13 anni, e tra le ragazze. Le ragazze tra gli 8 e i 17 anni sono più esposte rispetto ai loro coetanei maschi sia tramite app di messaggistica (20% contro il 14%) sia attraverso i social media (18% contro il 13%). In particolare, le giovani tra i 16 e i 18 anni hanno riportato una maggiore esposizione a tutte le forme di contatto indesiderato rispetto ai ragazzi della stessa età.
Durante l’incontro, Giovanna Mascheroni, professoressa di Sociologia dei media digitali presso l’Università Cattolica, ha evidenziato la necessità di educare i giovani sulle fonti d’informazione e sul funzionamento dei dati:
“È necessaria formazione ed educazione sulle fonti d’informazione, sulle competenze critiche e tecniche sul funzionamento del processo dei dati e sul loro valore.”
Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, ha richiamato l’attenzione sulla responsabilità degli adulti nel processo educativo:
“Il divieto rischia di essere una scorciatoia che non ci responsabilizza in quanto adulti rispetto alla nostra funzione educativa.”
Sandra Cortesi, fellow presso il Berkman Klein Center for Internet & Society dell’Università di Harvard, ha sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra interazione fisica e digitale:
“Bisogna considerare tutto, studio molto l’interazione tra bambini ed intelligenza artificiale, penso bisogna trovare il giusto mix nell’intersezione tra fisico e digitale.”
Stefano Pasta, ricercatore presso il Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia (CREMIT) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha enfatizzato l’importanza di un’alleanza tra scuola e comunità:
“Un discorso sul digitale che sottolinei i rischi è sicuramente un discorso pubblico, lo spazio dove CREMIT cerca di agire nasce dove si lavora sulla corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia attraverso la pedagogia del contratto che non impone solamente regole ma ragiona su strategie condivise e comuni. In un cambiamento continuo non ci sono ricette, che rischierebbero la semplificazione, ma la scuola diventa uno spazio di ascolto e confronto comune fondamentale.”
Per ascoltare l’evento e gli interventi dei molti relatori presenti in sala rimandiamo al sito di Telefono Azzurro, dove sono presenti tutti i video delle giornate (inclusa quella a Roma dell’11 febbraio 2025): https://azzurro.it/sid2025/
Nel pomeriggio sono stati organizzati tre workshop tematici:
- Sicurezza, dati e norme;
- Scuola ed educazione;
- Benessere e salute mentale.
Il secondo workshop, dedicato a “Scuola ed educazione“, è stato coordinato da Stefano Pasta e ha visto la partecipazione di Alessandra Carenzio, professoressa associata di Didattica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Questo incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra educatori, pedagogisti e professionisti del settore, offrendo spunti significativi per affrontare le sfide attuali nel mondo dell’educazione.
Da sapere:
Telefono Azzurro gestisce da 21 anni il Servizio 114 Emergenza Infanzia, primo riferimento per il bullismo, promosso e cofinanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, multilingue e raggiungibile tramite linea telefonica, chat e WhatsApp. Nell’aprile 2024, ha inoltre avviato una linea telefonica e una chat per l’ascolto e la denuncia di atti di bullismo e cyberbullismo nell’ambito del progetto pilota “1nessuno100giga”, elaborato e coordinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia.