Il workshop “Tecnologie digitali e pensiero critico” ha raccolto esperienze di produzione critica di prodotti mediali. Tratto trasversale alle esperienze è l’aver coniugato l’educazione del fruitore/spettatore (pensiero critico) a quella del produttore che ciascuno di noi è diventato. In questo modo, come indica il Curriculum di Educazione Civica Digitale del MIUR (2018), l’educazione al pensiero critico si coniuga con l’educazione alla responsabilità, intesa come comprensione delle conseguenze delle proprie azioni.
Quattro gli Istituti Comprensivi coinvolti: I.C. Radice – Patti (Sicilia), I.C. Valdagno II (Veneto), IC Roveredo (Friuli Venezia Giulia), IC Paesi Orobici (Lombardia).
In tutte le esperienze, oltre alla trasversalità dell’educazione ai media e al digitale rispetto alle discipline, emergono come caratteristiche qualificanti: il ricorso al cooperative learning e a docenti che diminuiscono le lezioni frontali a favore di interventi come mediatori e coach, l’alternanza tra uso e non uso delle tecnologie, tra il digitale e il faccia a faccia, l’apertura al mondo e al contesto locale (la Rete, l’IC Roveredo registrava in giardino molte produzioni riadiofoniche, l’IC Paesi Orobici ha invitato la poetessa locale Paola Mara De Maestri in classe).
Tutte le esperienze hanno praticato l’educazione all’informazione, facendo produrre diversi contenuti agli alunni, specializzandosi su un media specifico (la radio per l’Ic Roveredo) o su diversi dispositivi e modelli (l’IC Patti Radice si è negli anni concentrato su videopresentazioni, spot per la scuola, racconto con il cellulare, storytelling, stop-motion, spot radiofonici, infografiche, cartoni anonimati).
Le diverse esperienze sono nate dalla sensibilità particolare di un docente, o al finanziamento di un progetto, ma sono state caratterizzate – e questo diventa un elemento di particolare apprezzamento – perché sono state fatte proprie dall’Istituto: in questo modo hanno avuto sostenibilità nel tempo.
Stefano Pasta