Studiocine Cavandoli: un viaggio nell’animazione italiana

di Alessandra Carenzio

Studiocine Cavandoli: un viaggio nell’animazione italiana

Studiocine Cavandoli: un viaggio nell’animazione italiana


Osvaldo Cavandoli è uno dei nomi più importanti dell’animazione italiana, prima e dopo la pubblicità (il primo film di animazione italiano uscito nel 1949, I fratelli dinamite della Pagot film Milano, vede la sua partecipazione per i disegni) e l’invenzione di Mr Linea, o la Linea, che tutti ricordano per il fortunato incontro tra semplicità (un tratto) e ironia (la meravigliosa voce di Carlo Bonomi). Un uomo che vive e cammina, a volte corre, incontrando ostacoli e trovando soluzioni grazie all’intesa con la mano creatrice, che compare e che interviene in una dialogo buffo.

Abbiamo avuto l’onore di essere ospitati, come CREMIT, nello studio di Cavandoli, maestro e artigiano, e di essere accompagnati in un viaggio nell’animazione grazie al racconto del figlio Sergio, che ci ha regalato un excursus tecnico tra i personaggi delle prime animazioni, raccontando la genesi dei personaggi e le modalità di costruzione a mano di tutti i materiali, ma soprattutto ci ha guidati attraverso i suoi ricordi di bambino – e poi ragazzo – al fianco del padre in uno “studio della meraviglia”. Lo Studiocine Cavandoli è a Milano, in via Prina 10. Insieme a Sergio, a farci da guida anche Eric Rittatore, blogger esperto di animazione e Presidente dell’Associazione Cartùn.

Il pupazzo di Cavandoli

Non solo, abbiamo potuto guardare e apprezzare le prime pubblicità per il cinema, storie in movimento e a colori abbandonate poi a causa dei costi elevati, dei tempi di produzione molto lunghi, dell’avvento della televisione (in bianco e nero), ma anche della necessità di nuovi ritmi, tema assai chiaro anche oggi al tempo del web sociale e dei bite-size video, da Instagram a Tik Tok. Un pezzo di storia dei media italiani, che abbiamo potuto toccare con mano e che lega Cavandoli al collega Gelsi.

Colpisce la maestria del lavoro di creazione dei pupazzi e dei personaggi, la cura estetica e la costruzione vera e propria di strategie per risolvere problemi e dare l’idea del movimento fluido: le piccole bocche che si attaccano con un magnete al pupazzo per simulare espressioni e parole, la molla che muove la macchina del lupo nella pubblicità dei budini “Cammeo” insieme a Cappuccetto Rosso, i vestiti dei musicisti e le atmosfera da saloon con il famoso pistolero Bill della cedrata Tassoni, che “sparacchia” alle bottiglie di gin, ma non alla cedrata. E ancora i codini delle pubblicità realizzati a mano, il tavolo da lavoro, la sala di montaggio. 

La pubblicità della cedrata Tassoni con Bill il pistolero
Un particolare del pupazzo realizzato a mano

L’arrivo della Linea, poi è sbalorditivo: dall’effervescenza e dai particolari dei pupazzi animati al tratto essenziale, ma molto efficace, che dal 1969 irrompe nella scena italiana e che ancora oggi associamo alla Lagostina (il primo spot della Linea per Lagostina viene trasmesso durante Carosello nel 1970). La Linea, che come dicevamo è conosciuta da tutti a prescindere dall’età e dalla conoscenza del mondo di Carosello e della pubblicità, ha avuto un destino particolare, con un grande apprezzamento all’estero.

Un particolare della realizzazione della Linea
La Linea, 1970

Tante le idee che stiamo sviluppando a partire da questo incontro, per non perdere le tracce (non solo della Linea), per fare memoria e far conoscere alcune esperienze alle giovani generazioni, per supportare lo studio di studenti e bambini, per attivare il pensiero a partire da questi meravigliosi personaggi e per riflettere in chiave media educativa. 

Un particolare dei materiali in esposizione nello studio
Univ. Cattolica del Sacro Cuore
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Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
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