Oggi 25 settembre 2021 è stato pubblicato un articolo su Vita e Pensiero in cui il professor Pier Cesare Rivoltella, Presidente e Direttore scientifico di Cremit, riflette su come riprendere la scuola guardando al futuro.
Se consideriamo la pandemia e la DAD, la ripresa della scuola si prospetta quest’anno all’interno di due scenari: uno “retrotopico” caro ai nostalgici di una scuola senza tecnologia e l’altro rivolto al futuro per una scuola dove è ancora possibile imparare dall’emergenza vissuta. Di quest’ultimo, Rivoltella delinea chiaramente almeno tre indicazioni.
1) Il tempo va flessibilizzato, va smontata la corrispondenza fissa tra ora di lezione, insegnante e disciplina. Lo spazio va disarticolato, conquistando all’apprendimento luoghi urbani abitualmente non pensati per quello scopo. […]
2) L’insegnamento d’emergenza ha consentito di comprendere l’importanza della progettazione esplicita, della valutazione del carico cognitivo da imporre agli studenti, della mediazione didattica. […]
3) Occorre lavorare alle dotazioni, per eliminare ogni rischio di divario o difficoltà di accesso. Ma occorre lavorare, più in generale, alla realizzazione di una scuola realmente blended, ovvero organizzata in modo flessibile per garantire modelli didattici a elevata variabilità, tra presenza e distanza, ma sempre con l’attenzione ai bisogni di studenti e famiglie e alle specificità dei contesti. Il digitale non è strumento o frontiera del nuovo. Il digitale è parte della cultura nostra e dei nostri ragazzi.
Per approfondire, si rimanda all’articolo originale completo di Vita e Pensiero A scuola, ricominciare senza rimpianti e alla sezione di rassegna stampa CREMIT su Innovazione Didattica.