Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo. Questo il tema scelto per la 71ª Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che si è aperta lunedì 21 a Roma e che è stata anche oggetto della relazione introduttiva del Professor Pier Cesare Rivoltella, Direttore scientifico di Cremit, avvenuta durante la seconda giornata di lavori. Ecco, qui di seguito, qualche spunto di riflessione tratto dalla sua relazione (allegata in versione integrale al seguente link):
Le regole della comunicazione della Chiesa posso essere sempre le stesse? O la realtà attuale dei media la invita, la Chiesa, a ripensare le forme di questa sua comunicazione? E se la risposta è sì, come?
L’educazione, di cui il nostro stesso centro di ricerca si occupa, è alla base sia della della trasmissione della tradizione fra le generazioni sia dell’intento missionario della Chiesa e può avvenire solo grazie ad una forma, più o meno mediata, di comunicazione; e chissà che la realtà ormai ineludibile dei media non possa diventare terreno fertile per una nuova vocazione comune all’umanità stessa degli uomini.
La storia dei media, rispetto alla comunicazione della Chiesa, è la storia delle diverse forme che la mediazione del Messaggio assume. […] Senza i media non c’è mediazione, e senza mediazione non è possibile alcuna trasposizione. L’esito sarebbe una Parola che non sa comunicare, un Messaggio che rimane inaccessibile all’uomo di un certo tempo semplicemente perché è costruito con linguaggi e codici differenti.
Che tutti siano raggiunti dalla Parola non è per la Chiesa un obiettivo commerciale (come per l’editore, che fa di tutto per aumentare il parco dei suoi lettori), o di potere (come per le televisioni, che cercano in tutti i modi di aumentare la propria audience per essere più influenti), ma vuol dire rispondere alla missione che le è stata affidata. […] [La Chiesa, però, ndr] non ha solo la necessità di comunicare verso l’esterno e di raggiungere sempre più persone con questa comunicazione, ma anche quella di vigilare autorevolmente sul modo in cui il Messaggio viene recepito.
Lo specifico di una pastorale 3.0 sta proprio nella capacità di riarticolare il rapporto tra dentro e fuori la Chiesa attivando insieme tutte e tre le arene di circolazione dei significati, comprese quelle periferiche, che sono quelle più lontane, quelle che di solito rimangono tagliate fuori dalla nostra comunicazione intenzionale. […] Comunitaria e paritetica, la pastorale 3.0 attiva i suoi destinatari, li rende protagonisti, sostituisce a una comunicazione verticale l’esperienza sinodale. […] Una Chiesa chiamata non ad affiancare le istituzioni in una logica di sussidiarietà, ma a svolgere rispetto ad esse una funzione di supplenza, come sempre è accaduto nella storia in tutti i tempi di crisi. Mai come oggi Cristianesimo può voler dire cittadinanza.
Per la rassegna stampa del 22 maggio, il giorno stesso della relazione del Professore, vi invitiamo a rileggere gli articoli di SIR – Servizio Informazione Religiosa e della CEI News, il primo con un affondo sul panorama attuale dei media nel nostro Paese con i rischi di un nuovo disorientamento informativo e il secondo sulla relazione privilegiata tra la storia della comunicazione umana e quella della salvezza: «l’antropologia e l’etica non possono che essere in prima linea» e, ancora, «la comunicazione non è un’opzione per la Chiesa […] ma è piuttosto un destino, una necessità, una missione non aggirabile e lo diviene a maggior ragione dentro lo spazio attuale della comunicazione».
Per la rassegna stampa del 23 maggio, questo è l’articolo di Avvenire (direttamente linkabile) per maggiori approfondimenti:
⇒ Rivoltella: i media oggi? Non più solo strumenti, ma sinapsi sociali
Per la rassegna stampa di oggi, 25 maggio, questo è l’articolo di Avvenire (direttamente linkabile) con il documento finale dell’Assemblea.
⇒ CEI, «Per guidare un Paese si deve conoscerlo da vicino»
I lavori che si erano aperti con le parole di Papa Francesco, si chiuderanno domani, giovedì 24, con l’intervento conclusivo del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI.
Qui, di seguito, il link alla gallery con le infografiche riassuntive della relazione introduttiva del Prof. Rivoltella su Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo.