Dal 1989 il Centro Internazionale Studi Famiglia (Cisf) fa ricerca sulle evoluzioni familiari: a chiusura del 2017 è uscito il suo 14° Rapporto, edito da San Paolo e intitolato Le relazioni familiari nell’era delle reti digitali. Dalla famiglia autopoietica al confronto generazionale, dalla pluralizzazione al welfare delle famiglie, questi i temi affrontati fino a quest’anno, quando il Cisf ha voluto raccogliere 3.708 interviste su come Internet e digitale si inseriscono nei rapporti familiari.
Avvenire lo scorso 14 dicembre ha dedicato un intero paginone al nuovo Rapporto Cisf con diversi estratti, tra cui un box (dal titolo Gli “errori” dei genitori con i figli iperconnessi, firmato da Gigio Rancilio) dedicato al capitolo su Media digitali e social, educazione e famiglia di Pier Cesare Rivoltella al quale il Cremit ha riservato un articolo a parte per illustrare le sei tipologie di famiglia delineate dal professore sulla base delle pratiche d’uso delle tecnologie adottate con i figli. Di altrettanto interesse è il contributo di Federico Tonioni (raccolto per Avvenire ne Il lato oscuro della rete e quei giovani senza sguardo, di Francesco Ognibene) che, da pioniere degli studi condotti nel suo Ambulatorio per la psicopatologia da Web aperto nel 2009 al Policlinico Gemelli di Roma, discute nel suo saggio Famiglia e reti sociali: usi ed abusi di Internet nelle relazioni familiari e sociali il rapporto disfunzionale con i media digitali in tema di educazione affettiva: si tratta di “qualcosa di più complesso, che coinvolge il modo di vivere (o non vivere) le emozioni nelle relazioni dal vivo”. Il sociologo Pierpaolo Donati parla addirittura di mutazione antropologica per descrivere quella che lui stesso chiama la nuova”famiglia ibridata” dove le relazioni interpersonali si intrecciano costantemente a quelle tecnologiche, mentre Piermarco Aroldi definisce “disuguaglianza digitale” quella che ancora oggi divide la maggior parte dei nuclei familiari impedendo a molti di trarre i vantaggi relazionali, ove presenti e autentici, dell’era virtuale.
Francesco Belletti, direttore del Cisf, e Pierpaolo Gili, docente di sociologia all’Università del Molise, spiegano insieme a Pierpaolo Donati nel capitolo centrale della ricerca che le relazioni on line devono essere complementari e accessorie, e quindi non sostitutive di quelle reali, in quanto non ne rappresentano un’alternativa ma solo un arricchimento. Tra i dati emersi dalla ricerca, smartphone e social rispondono sempre di più a richieste di controllo sui propri familiari e la testimonianza esemplare di una famiglia che grazie alla tecnologia è riuscita ad avere vicino il figlio adolescente nonostante nove ore di fuso orario: “abbiamo costruito un efficiente efficiente sistema di comunicazione che prevede anche un confronto diretto, faccia a faccia, in modo da capire attraverso gli sguardi se sta bene e se vive questa esperienza in modo positivo”. ». Nove ore di fuso orario superate con qualche clic”.
Un’infografica riassuntiva mostra la tipologia in percentuale delle famiglie che dispongono di un accesso a banda larga e rileva i media preferiti ad uso familiare: al primo posto Whastapp (82%), poi Facebook (51,4%), Instagram (6,7%), Twitter (2,5%) e Snapchat (0,4%), per non parlare dei gruppi di frequentazione social ormai considerati “d’obbligo” ai più.
Uno Steller, pronto da sfogliare, commenta infine le diverse tipologie di famiglia e propone una riflessione sulle modalità possibili di fare ricerca scientifica.