di Olimpia Ceppo, Monalisa Da Silva Machado e Alessia Cattaneo
In data 09/03/2022 un gruppo di studentesse del corso di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a conclusione di un percorso sul metodo Montessori svolto per il Tirocinio indiretto, si è recato alla Scuola Montessori di Como, per scoprire e conoscere più a fondo la pedagogia montessoriana. La direttrice didattica, Marzia Luzzini, ha accolto il gruppo e lo ha guidato alla scoperta del Metodo attraverso la visita della scuola e dei suoi ambienti.
La scuola
La scuola nasce nel 1962 in un piccolo appartamento con una sezione di Casa dei bambini, ma con l’aumento della popolazione scolastica la scuola si trasferisce nell’attuale sede di via Bignanico a Como. La scuola comprende varie sezioni a partire dal nido fino ad arrivare alla scuola secondaria di primo grado. Con la guida della Direttrice si è potuto osservare le tre sezioni della casa dei bambini, alcune aule della scuola primaria, i vari laboratori e le diverse iniziative a cui la scuola partecipa, tra cui il progetto Erasmus Plus.
Spazi, tempi e materiali nella scuola Montessori
L’ambiente si propone come una casa nella scuola, un ambiente di vita, un contesto di lavoro e di libertà. I bambini sono liberi di spostarsi da un ambiente all’altro a seconda del loro interesse. Le classi sono accuratamente organizzate, sia dal punto di vista fisico sia da quello concettuale, e ordinate per permettere alla mente assorbente del bambino di introiettare l’ordine esterno. Ogni aula è composta da aree tematiche distinte, suddivise dalla posizione dei mobili e disposte seguendo la regola della continuità. Inoltre, sono presenti ampie porte finestre che affacciano sul giardino, che consentono ai bambini un contatto diretto con il mondo esterno e diversi spazi orto dove i bambini imparano a prendersi cura di un bene comune. Un elemento che contraddistingue questa scuola è la posizione dell’angolo di vita pratica, che, a differenza di altre scuole, è collocato nel corridoio comune a tutte le sezioni.
Si è potuto osservare fin da subito la grande autonomia nel vestirsi/svestirsi e la libertà nella scelta delle attività e dei tempi. La giornata, infatti, non segue una scansione temporale stabilita, ma segue il tempo del bambino. L’autonomia e la libertà sono aspetti fondamentali del Metodo: i bambini scelgono autonomamente quali attività svolgere e per quanto tempo dedicarsi ad esse. Anche per quanto riguarda i laboratori, gli studenti sono liberi di scegliere se parteciparvi o meno, posizionando il proprio nome sul calendario presente in classe. Osservando i bambini all’opera si è potuto notare la cura e l’attenzione posta in ogni attività e l’importanza di portare a termine il lavoro già avviato prima di passare a quello successivo.
I materiali occupano un posto preciso, in cui il bambino dovrà ricollocarli dopo averli usati perché siano pronti per essere usati da un altro bambino. Per quanto riguarda la primaria, gli studenti non portano il materiale da casa, ma gli viene fornito dalla scuola: inizialmente verrà fornito loro un raccoglitore, un cassettino in legno con una matita, una gomma e un sotto foglio, materiale molto importante in quanto permette al bambino di delimitare il suo spazio di lavoro. Il materiale presente in aula viene preparato e modificato dall’insegnante in modo periodico, per permettere allo studente di lavorare sempre con materiale differente.
Le relazioni
Durante la giornata il bambino interagisce con diverse figure oltre all’insegnante di riferimento, come gli specialisti dei laboratori, gli insegnanti di sostegno e i docenti madrelingua inglese, di diverse nazionalità per consentire al bambino di abituarsi a diverse pronunce.
L’insegnante nella scuola Montessori fa da guida nel rendere efficace il processo dell’apprendimento con le giuste proposte e strumenti. Presenta il materiale al bambino quando questo è pronto, in caso contrario propone al bambino di riprendere il lavoro un altro momento. Si è potuto osservare come i bambini chiedano raramente aiuto agli insegnanti, i quali osservano ma non interferiscono con l’attività che stanno svolgendo. L’ambiente ordinato e la libera scelta sottraggono il bambino alla dipendenza dall’adulto e lo mettono in una relazione di rispetto e collaborazione con gli altri bambini.
Esempio di applicazione del Metodo
È stato illustrato da Monica Morosi, insegnante montessoriana che opera da molti anni nella scuola, come accompagnare il bambino nel processo che lo porta alla scoperta della scrittura e della lettura, fin dalla casa dei bambini. È un percorso che comincia circa all’età di tre anni con la preparazione della mano, per tenere lo strumento della scrittura e per tracciare una forma con esattezza e precisione.
La preparazione della mano inizia quando il bambino esercita il pollice e l’indice nella presa degli incastri solidi, presa che avvia alla coordinazione necessaria per tenere in mano la matita. Il bambino poi si esercita con gli incastri di ferro seguendo e tracciando il contorno con una matita.
La preparazione della mano prosegue con una serie di attività sino ad arrivare al tocco con indice e medio delle lettere smerigliate in corsivo seguendo lo stesso tipo di movimento che si usa per scrivere. Quando tracciano le lettere, i bambini pronunciano il suono fonetico (non il nome) corrispondente a ciascuna lettera: ciò aiuta il riconoscimento della lettera stessa. I bambini compongono poi alcune parole utilizzando l’alfabetario mobile.
Successivamente uniranno il movimento appreso con le lettere smerigliate all’utilizzo della matita scrivendo su un foglio: è infatti una caratteristica montessoriana quella di suddividere un’attività complessa, come la scrittura, in una serie di atti che la preparano e che i bambini apprendono a compiere separatamente per poi riunirli nell’ attività principale.