di Marco Rondonotti – Foto realizzata da Humans of Rizzo
Le normative civili italiane varate dal Governo in piena emergenza sanitaria Covid-19 vietano ogni raduno per limitare le occasioni di contagio, rendendo così impossibile ogni azione pastorale. In questa situazione la Conferenza episcopale italiana, accogliendo il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha esteso a tutte le comunità cristiane l’indicazione di sospendere sull’intero territorio nazionale le cerimonie religiose, sottolineando che “si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli”.
In questo nuovo scenario il mondo liturgico ha reagito con una grande creatività, affiancando prontamente le celebrazioni eucaristiche e le recite del S.Rosario, che da tempo raggiungono le nostre case grazie alla televisione, con dirette streaming sui social media. Si è diffusa rapidamente la pratica di Pastori e parroci di trasmettere attraverso i social più diffusi (come Facebook, Instagram, Youtube) la celebrazione eucaristica, l’adorazione del Santissimo o altro ancora; molti si sono organizzati per raggiungere i fedeli con il commento quotidiano della Parola grazie ai canali di Telegram o dei gruppi chiusi di WhatsApp.
Anche papa Francesco ha scelto di sfruttare la Rete per trasmettere la quotidiana eucarestia celebrata in Santa Marta, così come di concedere l’Indulgenza plenaria anche a quanti nella sera dello scorso 27 marzo hanno ricevuto la Benedizione eucaristica “attraverso le diverse tecnologie di comunicazione”.
Tutto questo risponde a un sincero desiderio di comunità e di partecipazione, impedito dall’impossibilità di radunarsi per celebrare; anche gli ormai prossimi riti del Triduo Pasquale, cuore dell’intero anno liturgico, dovranno essere vissuti attraverso lo streaming e la preghiera in famiglia.
Il Cremit, che da sempre è attento alla relazione tra la vita ecclesiale e l’utilizzo dei media, ha pensato di realizzare un questionario per provare a riflettere su ciò che ora ci è precluso e non è più scontato. Destinatari sono tutte le persone che desiderano esprimere il proprio modo di partecipare alla celebrazione liturgica e riflettere su come il digitale può essere occasione per non far venire a mancare il legame con la comunità e con Colui che ne definisce il senso.
Link al questionario: https://liturgiaonline.questionpro.com
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