Si è svolto oggi il seminario dedicato a Popotus, il giornale di attualità per bambini e bambine della scuola primaria.
Dopo l’introduzione di Domenico Simeone, Preside della nostra Facoltà, che ha evidenziato l’importanza del lavoro sull’attualità, la lezione del direttore di Avvenire – Marco Girardo – ci ha condotti attraverso il mondo dell’informazione con 5 parole:
- la polarizzazione come scorciatoia intellettuale,
- la paura,
- la ridondanza e sovraccarico informativo,
- la post-verità,
- il fattore tempo.
Cosa contraddistingue allora la proposta di Popotus? Sono quattro le voci-guida:
- la precisione,
- la gentilezza,
- la visione panoramica,
- la responsabilità.

Popotus, nato nel lontano 1996, il prossimo anno compie 30 anni di vita. Nicoletta Martinelli – responsabile di Popotus – ci ha raccontato le origini, le “lesson learned”, la scelta di affrontare temi importanti come il femminicidio, la mafia, tangentopoli, il lavoro minorile. La cura delle parole è essenziale, come anche essere sintetici e non puntare al sensazionalismo.
Simona Ferrari, coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Formazone Primaria della sede di Milano (cornice che ha ospitato il seminario di oggi) ci ha aiutato a configurare il tema della information literacy per uscire dal paradigma funzionalista e abbracciare il tema della cittadinanza. Popotus per molti insegnanti è una routine: si legge un articolo, si lavora a partire dalle parole, si raccolgono domande, si crea insieme.
Alessandra Carenzio, che ha coordinato in questi due anni la collaborazione tra Popotus e Università Cattolica, e Debora Spadoni, responsabile comunicazione e sviluppo di Avvenire, ci hanno raccontato i numeri e le risorse prodotte: podcast, micro-progettazioni, EAS, schede di lavoro per la scuola, attività di lettura e una rubrica dedicata all’inclusione.
Proprio su questo sono intervenute Silvia Maggiolini ed Elena Zanfroni di CEDISMA (centro studi coinvolto nell’attività di lavoro con Popotus), presentando le 14 uscite (due sono in programma nei prossimi mesi) con le parole e i temi dell’inclusione. La rubrica è mensile ed è presente nella versione cartacea di Popotus.
Chiude il giro di tavolo, l’intervento di Sabrina Fava, docente di Storia della pedagogia e Letteratura per l’infanzia, che ha condiviso metafore interessanti: il testo come tessuto dove il lettore aggiunge nuove pieghe, la lentezza e l’occhio tranquillo del lettore come aspetto di valore, la possibilità – nella lettura – di dare voce al proprio pensiero.
Qui il link alle interviste a Nicoletta Martinelli e Alessandra Carenzio.
Qui il link alla presentazione del Seminario per Radio Marconi.
Un’aula ha visto la presenza di studenti e studentesse del corso di Scienze della Formazione Primaria, futuri insegnanti, ma anche docenti e tutor. Popotus aspetta tutti in classe, per portare in campo l’attualità.
I bambini e le bambine non hanno bisogno di essere esclusi dal mondo, dall’attualità, ma di essere accompagnati nel mondo. Le risorse che arricchiscono Popotus vanno in questa direzione: potenziare il lavoro didattico, supportare l’intervento dei docenti e delle docenti, creare spazi di pensiero.
Qui il link al sito dell’Università per i dettagli degli interventi.