PeerToYou, il sito dei peer educator di Torino

di Maria Cristina Garbui

PeerToYou, il sito dei peer educator di Torino

PeerToYou, il sito dei peer educator di Torino


A cura di Teresa De Villi (SSD SISP Emergenze Infettive e Prevenzione, Dipartimento di Prevenzione ASL Città di Torino)

La storia del sito PeerToYou www.peertoyou.it parte nel 2016 dall’esigenza di trasformare l’intervento di peer education degli istituti scolastici di Torino, integrando le possibilità offerte dal digitale nella promozione di azioni di comunicazione e interventi di prevenzione educativa.

Se andiamo un po’ indietro con la memoria, in quegli anni, gli adolescenti iniziano ad essere sempre più presenti nel web in modalità 2.0:

  • YouTube rappresenta la piattaforma di autopromozione e il linguaggio video viene usato per esprimersi creativamente in particolare per rappresentarsi online e soddisfare interessi e aspirazioni;
  • Snapchat in meno di 12 mesi raggiunge milioni di download e conquista con la sua condivisione fugace e improvvisata;
  • Instagram ridisegna il look introducendo le stories e diventando il social più favorito a discapito di Facebook, che perde attrattiva negli under 17.

La trasformazione è ben più profonda di una semplice “digitalizzazione” della comunicazione e informazione sui temi della sessualità. Impatta anche sul metodo proposto da operatori socio- sanitari ed educatori connettendo la promozione della salute con nuovi modelli di intervento adeguati a nuovi linguaggi e agli stili di vita degli adolescenti (Ghittoni, Croce, 2014: pag 28). Tra il 2013 e il 2014 la collaborazione tra il CREMIT e Contorno Viola di Verbania porta allo sviluppo della “Peer&Media Education” 

Tali interventi iniziano a contaminare non solo l’educazione formale (contesto scolastico) ma si estende nel web. Questo è evidente in Piemonte con l’esperienza di Newspace, uno spazio fisico riservato agli adolescenti che si prolunga nel web e consente di mettere in rete i servizi e le associazioni del territorio di Verbania.

Da dove nasce Peertoyou.it?

Il progetto “Sedici anni e…prevenzione delle gravidanze indesiderate” del Dipartimento di Prevenzione e Dipartimento Materno Infantile dell’ASL Città di Torino, consente a tre operatrici dei Consultori Familiari di attivare un tavolo di lavoro con un gruppo di 8 peer educator, di recente formazione, con l’idea di creare uno spazio digitale per:

  • raggiungere gli adolescenti del territorio di Torino anche quelli non incontrati a scuola sui temi della sessualità;
  • rispondere ai loro dubbi e curiosità orientandoli, dove necessario, al Consultorio Giovani di riferimento;
  • connettere e fare rete con le realtà giovanili (es. Centri del Protagonismo Giovanile).

La scelta concordata di preferire un sito ad una App nasceva dalla volontà di tenere insieme due livelli: un piano più istituzionale che fungesse da riferimento più stabile ma interattivo accanto ad uno più informale, orizzontale, di contatto gestito da una redazione peer che organizzava e gestiva dal basso la pubblicazione di articoli, immagini, notizie, video e promuovesse eventi per attivare la partecipazione giovanile.

La sfida di questo sito: rispondere in modo tempestivo alle richieste dei giovani offrendo un’informazione più sicura e controllata, alternativa a ciò che può essere trovato online.

Il peer risponde con tono amichevole e trova supporto in questo lavoro dalle operatrici del Consultorio Giovani.

Un bilancio d’esperienza

Il sito funziona e raggiunge gli obiettivi dati dal tavolo di lavoro? Occorre guardare agli utilizzi e ai flussi comunicativi. Abbiamo monitorato questi aspetti ricorrendo ad un’analisi di dati trimestrali, semestrali e annuali interrogandoci non solo sul dato quantitativo ma provando a intercettare bisogni e temi “sensibili” utili per ricalibrare gli interventi educativi. Nel 2017 questo ci ha portato a vincere il premio “qualità dell’innovazione della relazione tra servizi e utenza” dell’ASL Città di Torino.

Visualizzazioni di pagina nell’anno 2021
  • Nell’ultimo anno 7537 persone tra i 18 e i 24 anni hanno visitato il sito.  Sono state visualizzate quasi 60 mila pagine, con una media di 150 pagine al giorno.
  • L’aumento degli accessi nel mese di novembre corrisponde alla promozione del concorso fotografico e di poesia sul sexting in presenza nelle scuole.
  • L’accesso è soprattutto tramite dispositivo mobile, rilevato a partire dall’anno 2018
  • Come gli utenti arrivano sul sito? In questo caso prevale l’Organic search, cioè gli utenti cercano qualcosa su un motore di ricerca e vengono indirizzati sul sito. Una considerazione è che i ragazzi spesso visitano pagine di domande a cui abbiamo già risposto (es. sangue post ditalino), per cui può risultare che, magari trovano già la risposta prima di mandarla.
  • Le domande sono relative a primi rapporti sessuali, all’ansia, alla manifestazioni fisiche collegate ai primi rapporti. Scrivono prevalentemente le ragazze, con dubbi sui contraccettivi che stanno assumendo o sui rapporti a rischio avvenuti. Usano un linguaggio molto colloquiale e giovanile, siccome scrivono a dei coetanei.
Confronto delle visualizzazioni di pagina tra anno 2021 e anno 2020.
  • Rispetto al 2020 le visite sono scese un po’ (ma è stato un anno particolare), sono invece in linea con il 2019.

Questo dato è importante perché riflette la “tenuta” del gruppo di redazione e di uno spazio di riferimento nel web di una certa costanza.

L’altra caratteristica del sito PTY è il suo essere elemento che garantisce continuità tra scuola, territorio e community. Svolge questa funzione sotto diversi aspetti:

  • come collettore di richieste di intervento per attivare laboratori sulla sessualità nelle scuole: gli utenti colgono spunti di lavoro e idee per attivare momenti di riflessione sul tema nei momenti di autogestione della scuola da parte degli studenti. Si attivano collaborazione tra peer, servizio, scuola e altre reti associative che proseguono negli anni;
  • come passerella conversazionale: scambio di idee, problemi, riflessioni che si sviluppano tra momenti nelle classi e discorsi online. Lo scambio con il contesto scuola diventa fluido e questo ha un impatto positivo sul tipo di intervento;
  • come connettore con contesti educativi informali: in questi anni abbiamo collaborato con alcuni Centri del Protagonismo Giovanile nella realizzazioni di incontri con i ragazzi dai 14 ai 19 anni sulla sessualità, che hanno le caratteristiche di informalità, orizzontalità, di produzione di contenuti creativi (es fotografie) che vengono documentati e comunicati non solo nel territorio urbano ma anche nella comunità territoriale digitale.

Proprio in questo dinamismo, in questa flessibilità e imprevedibilità di bisogni e richieste possiamo trovare il terreno per generare innovazione e per promuovere forme di protagonismo giovanile così necessario per la formazione di un adolescente e per il suo divenire cittadino attivo.

Lo sviluppo negli anni

Nato all’interno del movimento della Peer&Media Education, PeerToYou ha seguito così l’evoluzione avvenuta in questi anni sul piano dell’elaborazione dei contenuti e dei metodi a livello nazionale. 

Abbiamo attraversato le diverse forme:

  • sito a supporto della promozione delle azioni in presenza (P&M brick): sito informativo ;  
  • sito che integra e sostiene ciò che si sviluppa in presenza e ma poi diventa spazio per continuare le azioni di promozione nel web (P&M brick and click): sito formativo;
  • sito che attiva azioni di promozione solo digitale (P&M only click): sito che diventa lo spazio della community dei peer.

E’ ciò a cui siamo giunti dopo 6 anni di lavoro: i peer di PTY gestiscono i temi della sessualità nel web, aggiornando i contenuti, sviluppando in modo autoriale nuovi materiali e promuovendo forme di partecipazione online.

Questa caratteristica permette ai peer incontrati anni fa nelle scuole secondari di secondo grado, di continuare a svolgere il loro ruolo: questi peer senior non più legati alla scuola, capitalizzano le competenze maturate nell’ambito del percorso educativo dove li abbiamo incontri e formati, in altri contesti: all’università, nei luoghi del tempo libero, ecc. Non da ultimo nello spazio online: restano nella community e negli spazi di redazione del sito diventando per noi operatori interlocutori privilegiati in quanto “sonde” che colgono i cambiamenti sociali.

Non è semplice come può sembrare: mantenere la fluidità degli interventi nei diversi spazi, sollecitare e supervisionare le azioni, sostenere forme di espressione del pensiero e far crescere i livelli di capacità critica, ma ci sembra che proprio questo sia l’obiettivo della promozione della salute e di costruzione di cittadinanza oggi.

Nuove sfide

La realtà sociale trasformata dalla pandemia, ha interrogato anche la nostra redazione.

Proprio la situazione di lockdown e distanziamento sociale ha confermato l’importanza del sito aggiungendo anche la sua funzione di “presenza” e continuità: abbiamo proseguito nel lavoro, ci siamo visti nei webinar, abbiamo allargato la rete relazionale grazie a:

  • webinar di redazione e di incontro con i peer: potersi vedere in faccia. Anche se facce tirate, assonnate, mutevoli e un po’ disorientate ha consentito di condividere le fatiche e fragilità di fronte all’emergenza per riattivare pensieri e relazioni;
  • progetto di gemellaggio tra adolescenti di Torino e di Verbania grazie alla collaborazione con l’associazione Contorno Viola: il digitale è diventato spazio di lavoro, di produzioni creative;
  • progetto di formazione rivolta ai giovani del servizio civile del Comune di Torino per sviluppare azioni di prevenzione al sexting. E’ stato coinvolgente immaginare, simbolizzare, comporre e ricomporre parole nuove, legati a comportamenti che nascono in rete. E’ stata un’esperienza intelligente e speranzosa;
  • realizzare il concorso fotografico e di poesia “Sexting-Sexthink” all’interno del progetto”Media e sessualità:sexting e differenza di genere”, portato in 9 scuole, che ha coinvolto 108 giovani del servizio civile.

Attraversare la Pandemia senza una chiusura o sospensione ci ha consentito di crescere insieme: adulti e ragazzi. Questo capitale sociale è fondamentale per guardare al futuro: mantenere una connessione forte tra tutte le parti che compongono la nostra azione di promotori di salute.

Per non restare fermi ad aspettare abbiamo intanto analizzato e rilanciato proprio ciò che ci ha consentito di mantenere i legami: il nostro sito. Grazie ad un confronto con Michele Marangi, esperto di media education del CREMIT abbiamo dato una struttura più ariosa, leggera e pop alla pagina di Instagram. La nostra redazione si è lanciata con la produzione di contenuti social autonomi e originali previsti in modo organizzato e continuativo.

Il ruolo di noi operatrici resta quello di salvaguardia dell’impianto metodologico e di sostegno professionale e noi stesse stiamo migliorando le capacità tecniche.

Abbiamo una nuova chiave di intervento per i prossimi mesi e un maggiore affondo nel linguaggio social ci permetterà di utilizzare canali già attivi tra gli adolescenti in ambito scolastico, con l’occhio attento sempre a ciò che accade sul nostro territorio.

Bibliografia

Ghittoni E., Croce, M. (2014), Dalla peer alla peer & Media Education:……in Ottolini G. e Rivoltella P.C. ( a cura di), Il tunnel e il Kayak.

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