Progettazione e valutazione inclusiva con gli EAS di Salvatore Messina è l’esito di uno studio di ricerca sull’inclusività del dispositivo EAS nella didattica speciale a partire dal testo Didattica inclusiva con gli EAS di Pier Cesare Rivoltella (2015). Il saggio, vincitore del premio Monografie 2022 di SIREM (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale), è stato pubblicato da Aracne e propone riflessioni di carattere pedagogico e metodologico-didattico per la progettazione, realizzazione e valutazione di attività inclusive con le tecnologie digitali. Il lavoro proposto è suddiviso in due parti: all’interno della parte I si ripercorrono gli aspetti metodologico-didattici funzionali all’inclusione scolastica di tutti gli alunni, con particolare attenzione al Framework metodologico degli EAS. Nella parte II, a partire da un’indagine esplorativa su un congruo campione di insegnanti, si presenta la ricerca con disegno sperimentale basata sull’adattamento e declinazione del metodo EAS per il contesto “inclusivo” e “speciale”:
– per il contesto inclusivo, ovvero il contesto-scuola a cui siamo abituati nel nostro Paese dall’abolizione delle classi differenziali, l’adattamento del metodo è stato sperimentato con un gruppo di docenti di sostegno frequentanti il percorso di specializzazione per le attività di sostegno;
– per il contesto speciale, accezione utilizzata nel testo per il lavoro 1:1, il metodo è stato sperimentato all’interno di un CEE che ne ha visto una “curvatura” che lo ha reso maggiormente situato alle specifiche necessità di progettazione degli insegnanti di allievi con gravi disabilità.
La sperimentazione ha restituito interessanti e rilevanti risultati soprattutto per quel che attiene la professionalizzazione delle competenze didattiche e metodologiche di chi opera nei contesti formativi ed educativi con persone in condizione di disabilità. Tali risultati, rapportati ad una progettazione e realizzazione di attività per EAS ad alta tecnologia, permettono di trarre delle considerazioni capaci di spingere la riflessione pedagogica e didattica ad ulteriori piste applicative del metodo stesso.
Dalla Prefazione di Pier Cesare Rivoltella:
«Nel 2015, dopo due anni di sperimentazione del metodo in diverse scuole italiane, pubblicavo Didattica inclusiva con gli EAS (Rivoltella, 2015a). Il titolo era motivato da quel che non sospettavamo ma che proprio in quei due anni di sperimentazione avevamo scoperto. Gli EAS funzionavano bene nell’ambito di una didattica inclusiva. […] nel libro il concetto di inclusività veniva assunto in un senso ampio, in relazione a diverse variabili che consentivano di non ricondurlo solo al problema della disabilità. Era in prima istanza legato allo spazio, ovvero a tutte quelle forme di possibile esclusione che riguardano studenti temporaneamente allontanati dalle loro classi, come accade per gli studenti ricoverati in ospedale o in istruzione domiciliare […] l’inclusione era nel libro ricondotto al territorio, come capita per le “piccole scuole” di montagna o delle isole minori e in tutte quelle scuole “di frontiera” in cui l’esclusione assume il carattere del divario economico, sociale, culturale […] il libro si occupava anche dell’inclusione delle persone, misurando la capacità del metodo EAS di favorire la personalizzazione e la individualizzazione della didattica […].
Da quel che avevamo visto e compreso lavorando fianco a fianco con gli insegnanti, il motivo va cercato nella flessibilità dell’EAS, nella sua scalarità, ovvero nella possibilità da esso offerta di immaginare percorsi e attività differenziate che insistono sullo stesso costrutto e sullo stesso tema. Oltre a questo, prevedere una parte dell’EAS (la fase produttiva) in piccolo gruppo significa godere dell’opportunità di ricorrere al Reciprocal Teaching valorizzando le risorse che gli studenti offrono al peering. Infine, l’attenzione al debriefing in fase ristrutturativa spinge gli aspetti metacognitivi favorendo gli apprendimenti significativi.»
Sul libro Progettazione e valutazione inclusiva con gli EAS, Pier Cesare Rivoltella afferma che si tratta di «un libro che si fa apprezzare per la precisa e documentata cornice concettuale e, soprattutto, per la ricerca, metodologicamente ben strutturata e di assoluto interesse per i risultati sperimentali che suggerisce. La prospettiva dell’uso inclusivo degli EAS è sicuramente molto promettente: la speranza è che, anche grazie a questo libro, molti insegnanti provino a farla propria».
Per approfondire: