Nel corso del tempo il termine “comunità” si è caricato di molteplici significati e di sfumature che rendono molto difficile darne una definizione scientifica e al tempo stesso sintetica. Per questo motivo, la prima parte del testo desidera interpellare le scienze umane per raccogliere qualche spunto di riflessione su di un tema, quello della “comunità”, che si presenta come interessante e attuale. Anche a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, si percepisce l’importanza di sostare su questioni quali la dimensione della partecipazione e le condizioni che rendono possibile la pratica del dialogo.
In questo senso, le trasformazioni digitali che hanno interessato il nostro tempo hanno avuto un impatto anche sul piano socio culturale; se per alcuni versi la “comunità postmediale” appare abitata da persone sempre più connesse ma isolate, il paradigma delle tecnologie di comunità consente di cogliere come le tecnologie digitali possano generare capitale sociale e facilitare i processi di partecipazione responsabile.
I risultati della ricerca, condotta dall’autore nel triennio di dottorato di ricerca sotto la direzione di Pier Cesare Rivoltella e qui presentata, evidenziano che le tecnologie di comunità possono essere integrate in modo efficace anche nel lavoro pastorale delle realtà ecclesiali. Nella sperimentazione condotta sul territorio, emerge la vivacità dei contesti parrocchiali, la loro capacità di essere disponibili a un’innovazione per alcuni versi “scomoda” nella misura in cui ha chiesto di mettere in discussione le pratiche ordinarie. Un atteggiamento molto importante da coltivare in un tempo di grandi e veloci cambiamenti.
Qui di seguito sono disponibili, oltre alla pagina di Scholé del libro, il Sommario e la Prefazione di Pier Cesare Rivoltella