La posta di Gigi

di Gigi Tale

La posta di Gigi

La posta di Gigi


Cari lettori, siamo felici di presentarvi uno spazio tutto dedicato a voi: la Posta di Gigi !

Un luogo di scambio e corrispondenza tra il team di gigi_tale e voi lettori e followers della nostra pagina Instagram. Nel corso di questi mesi, dopo le nostre pubblicazioni, abbiamo sentito il desiderio di conoscere il vostro parere e dare risposta ad alcuni quesiti che ci avete indirizzato. Così, abbiamo pensato che la pubblicazione di dicembre sarebbe potuta essere un numero speciale. Quindi, interrompiamo il nostro consueto approfondimento su alcuni temi specifici, e ci dedichiamo interamente a voi e ai vostri interrogativi. 

Per inaugurare questa nuova iniziativa, abbiamo pensato di raccogliere alcuni dei quesiti più ricorrenti che ci sono pervenuti presso la nostra redazione e provare a dare risposta. 

Il primo quesito è stato formulato da una mamma che ci ha scritto dopo la pubblicazione del mese di novembre. Ecco il suo messaggio: 

“Sono una mamma e vorrei scegliere un’app educativa e divertente per mio figlio di 8 anni, ma mi sento un po’ persa tra le tante opzioni disponibili. Come posso riconoscere un’app di qualità che sia sicura, adatta alla sua età e che lo aiuti anche a imparare qualcosa di utile?”

Il quesito posto da questa mamma ci permette di fare un’importante precisazione rispetto al tema della scelta dei giochi digitali e ci consente di approfondire lo strumento del PEGI. Capita spesso che gli adulti tendono a identificare i giochi digitali come rischiosi e problematici a prescindere, senza considerare che la parola chiave in questo caso, non è digitale, ma gioco. Il gioco, come molti studiosi hanno evidenziato nel corso del tempo, è essenziale nella vita dei bambini. Appare dunque necessario evitare due tipi di atteggiamenti da parte degli adulti: 

  • chi considera il gioco come un semplice passatempo senza importanza; 
  • chi sfrutta i giochi per permettere al bambino di imparare prima e meglio. 

In entrambi i casi si perde di vista il piacere del giocare e l’importanza per i bambini e le bambine di farlo nel modo più libero, spontaneo e divertente possibile. Nella scelta dei giochi digitali, ma non solo, è importante, quindi, considerare sia il contenuto/l’oggetto del gioco ma anche il tipo di esperienza ludica che si può creare e il contesto in cui può svolgersi. Di conseguenza, nella scelta dei giochi digitali è importante prediligere: giochi più aperti ed esplorativi (rispetto a quelli più chiusi e predeterminati) che quindi attivano lo scambio tra ciò che si fa con lo schermo e ciò che si agisce al di fuori; giochi che presentano spiccate caratteristiche multimodali, che coinvolgono più sensi e attenzioni dei bambini. Un supporto prezioso per scegliere i giochi digitali è il PEGI (Pan European Game Information), un sistema europeo promosso dai produttori di videogiochi per guidare i consumatori verso acquisti adeguati e proteggere i minori da contenuti non adatti alla loro età. Attraverso semplici indicazioni numeriche, colori e pittogrammi, il PEGI indica l’età consigliata e i contenuti specifici, senza però fornire informazioni sul livello di difficoltà. Infine, ci preme sottolineare che come adulti, consapevoli del nostro ruolo nella scelta di giochi o app, è importante saper valutare il giusto equilibrio tra il valore educativo delle attività digitali e il piacere di un gioco libero e fine a sé stesso.

Il secondo quesito proviene dal papà di un bambino di 2 anni che ci condivide una sua preoccupazione e ci chiede un consiglio. Ecco il suo messaggio: 

“Ciao, sono un papà di un bimbo di 2 anni che trascorre molte ore con i nonni. Sono immensamente grato per l’amore e il tempo che dedicano a mio figlio, ma ho un problema che non so come affrontare. Spesso, quando vado a prenderlo dopo una giornata al lavoro, lo trovo davanti al telefono, e questo mi preoccupa. Come posso rendere partecipi i nonni delle regole di utilizzo che io e mia moglie ci siamo prefissati? Grazie mille per l’aiuto.”

Le preoccupazioni di questo papà sono del tutto comprensibili e, in queste poche righe, proveremo a stilare alcuni consigli pratici per affrontare questo tema con i nonni o con altri adulti di riferimento che trascorrono del tempo con i nostri bambini e le nostre bambine. 

Innanzitutto, è importante ricordare alla famiglia che l’arrivo di un bambino/a comporta alcune attenzioni nella quotidianità (es. le protezioni agli spigoli dei mobili, le coperture delle prese ecc) ma  anche nell’ambito del digitale è necessario porre alcune attenzioni ed eventuali modifiche. Proprio per questo motivo, è importante: 

  1. riflettere sul proprio stile digitale e, se necessario, modificarlo, poiché i bambini imparano osservando e imitando gli adulti. È importante evitare l’uso precoce dei dispositivi digitali, non solo perché inadeguati, ma per non banalizzare la relazione con strumenti complessi, che potrebbero essere utilizzati in modo semplicistico e ripetitivo.
  2. valorizzare la capacità di osservazione che è innata nei bambini fin dai primi mesi di vita ed evitare di usare troppo gli schermi in presenza dei piccoli per non abituarli a considerarli elementi sempre presenti in ogni momento della giornata e in qualsiasi tipo di attività;
  3. organizzare momenti specifici all’interno della routine quotidiana per stimolare l’apprendimento tramite l’osservazione, tenendo conto della naturale curiosità dei bambini. Questo approccio consente loro di esplorare e sperimentare modi alternativi e creativi di utilizzare il digitale. È preferibile trasformare queste esperienze in attività pratiche da svolgere insieme ai bambini, privilegiando un approccio ludico e integrando non solo l’uso degli schermi, ma anche materiali fisici e naturali. 

Infine, potrebbe essere utile condividere con le diverse figure educative di riferimento le stesse regole, che devono essere: poche, semplici, chiare e applicabili in vari contesti. Non una lista della spesa fredda, ma un semplice vademecum, da concordare e realizzare con i bambini e le bambine, che sia facile da rispettare. Questo tipo di lavoro potrebbe gettare le basi dell’autoregolazione che con la crescita e lo sviluppo sarà un sinonimo di responsabilità e consapevolezza di utilizzo dei media per i ragazzi e le ragazze. 

Il terzo ed ultimo intervento riguarda, invece, un’insegnante della scuola dell’infanzia che ci ringrazia per gli innumerevoli spunti offerti con la pubblicazione del Calendario dell’Avvento. Ecco il suo messaggio: 

“Sono un’insegnante della scuola dell’infanzia e volevo ringraziarvi di cuore per il bellissimo calendario dell’Avvento che avete pubblicato. Ogni giorno è stato una sorpresa ricca di spunti creativi, utili e coinvolgenti, che ho potuto condividere con i miei alunni in classe. Volevo provare a coinvolgere i genitori dei miei bambini che credo proprio non conoscano il potenziale che nasconde questo utilizzo del digitale. Come posso fare?”

Ringraziando l’autrice di questo contributo, cogliamo l’occasione per fare breve accenno ad un tema a noi molto caro: la documentazione nei servizi 0-6. Riteniamo infatti che sia proprio questo il mezzo con cui gli educatori e gli insegnanti possono creare quella cultura dell’infanzia che permetta di favorire un’alleanza educativa valida e di senso con le famiglie. Negli anni, i servizi per l’infanzia hanno sempre attribuito grande importanza alle pratiche di documentazione. Tuttavia, i cambiamenti significativi avvenuti nell’ultimo decennio, tra cui la pandemia da Covid-19, la crescente diffusione delle tecnologie digitali e le sempre più stringenti normative in materia di tutela della Privacy, rendono necessario un ripensamento di questa tradizione. Michele Marangi all’interno del suo libro “Addomesticare gli schermi” ci fornisce un elenco pratico di come andrebbe utilizzato il materiale documentativo prodotto. Documentare per:

  1. Agevolare il lavoro in equipe, come prassi di ricerca, aggiornamento e valutazione continua; 
  2. innovare e implementare le metodologie didattiche, non solo nella logica di creare per i bambini e le bambine, ma anche insieme a loro;
  3. comunicare con le famiglie, secondo logiche non solo burocratiche o canoniche, ma costituendo una linea narrativa coinvolgente e continuativa sull’esperienza scolastica e pedagogica;
  4. Comunicare all’esterno in modo efficace e originale lo stile pedagogico e didattico della scuola, in una logica di continuo intreccio di linguaggi espressivi e formati comunicativi differenti. 

Ci potrebbero essere quindi vari modi per condividere con i genitori le varie attività proposte da Gig_tale nel suo calendario dell’avvento. Ecco alcuni esempi:

  • un libro digitale con fotografie e audio dei bambini e delle bambine;
  • un narrazione cartacea;
  • un fotolibro arricchito da brevi e semplici descrizioni;
  • una bacheca dinamica ed in continua evoluzione.

Cari lettori, concludiamo questo numero speciale augurando a voi e alle vostre famiglie un tempo lento, fatto di riposo e affetti.

La nostra rubrica riprenderà a pubblicare regolarmente a gennaio, vi aspettiamo con nuovi approfondimenti. A presto, il team di Gigi_tale.

Univ. Cattolica del Sacro Cuore
Largo Fra Agostino Gemelli, 1 - 20123 Milano
Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
info[at]cremit.it


facebook instagram vimeo twitter linkedin telegram

Web site developed by Gianni Messina
© CREMIT tutti i diritti riservati