Venerdì 24 maggio è morto, improvvisamente, Marco Deriu, giornalista e compagno di riflessioni su informazione, media ed educazione. Quando se ne va una persona con cui si sono percorsi vari tratti di strada, è difficile trovare parole adeguate per dar voce al dolore e al senso di smarrimento. Qui il ricordo del direttore del CREMIT Pier Cesare Rivoltella.
La morte di Marco Deriu ha lasciato sconvolti tutti. Mi ha raggiunto la notizia mentre sono in Giappone accompagnando un viaggio di istruzione e di scambio dei miei studenti di Formazione Primaria.
Con Marco la conoscenza era lunga, risaliva ai tempi della prima collaborazione in Università. Allievo di Bettetini e giornalista professionista, aveva presto trovato nell’etica dell’informazione e dei media il suo spazio naturale di lavoro. Poi, dopo la fondazione del MED, spesso era stato con noi nelle summer school di Corvara. Dopo la chiusura del Resegone che aveva diretto per anni, per un breve periodo aveva anche lavorato con noi, al CREMIT.
Marco era un generoso, aperto all’impegno nel sociale e dedicato al mondo dell’educazione. Ne ricordo il sorriso, la misura, il fare garbato. Alla moglie e ai due figli va tutto il nostro affetto.
Ciao Marco, non ti dimenticheremo.
Pier Cesare Rivoltella