Segnaliamo qui di seguito una delle pratiche didattiche con Popotus
di Cristina Zappa, laureanda di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia
Il progetto di tirocinio “Giornalisti per un giorno” è nato da una mia proposta nel contesto del terzo anno del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. Il progetto ha coinvolto attivamente diciannove alunni della classe quinta della scuola primaria Tito Speri, appartenente all’Istituto Comprensivo di Marcheno, per un totale complessivo di quindici ore.
L’idea progettuale è nata a partire dall’osservazione dell’attività didattica annuale “Popotus in classe”, nella quale il giornalino per ragazzi Popotus viene utilizzato come strumento educativo per stimolare negli studenti una partecipazione consapevole alla vita democratica, promuovendo i valori della cittadinanza attiva, della lettura critica delle notizie e della riflessione sull’attualità.
Il progetto “Giornalisti per un giorno” ha inteso rielaborare e potenziare questa esperienza, ponendo il giornalino non solo come oggetto di lettura e discussione, ma anche come punto di partenza per un’attività laboratoriale centrata sulla produzione scritta. In particolare, l’iniziativa ha mirato al raggiungimento di uno specifico traguardo di competenza previsto dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo nella disciplina di Italiano: la capacità degli alunni di scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, chiari nella struttura e coerenti nei contenuti, strettamente connessi all’esperienza personale e alle differenti occasioni di scrittura che il contesto scolastico può offrire.
Questo traguardo è stato articolato in due obiettivi operativi principali:
- La redazione di articoli di cronaca, relativi ad eventi scolastici o locali, destinati alla pubblicazione in un ipotetico giornalino scolastico. Gli alunni, in piccoli gruppi, hanno seguito tutte le fasi del processo giornalistico: dalla raccolta delle informazioni, attraverso interviste e osservazioni dirette, alla stesura dei testi, fino alla revisione e alla rielaborazione collaborativa.
- La produzione di testi ortograficamente e morfosintatticamente corretti, curati anche sotto il profilo lessicale, attraverso esercitazioni guidate e attività di editing cooperativo. Particolare attenzione è stata posta all’arricchimento del vocabolario, all’uso dei tempi verbali e alla costruzione di frasi coese e coerenti.
L’approccio metodologico adottato è stato di tipo laboratoriale e cooperativo, con un forte orientamento alla didattica attiva: gli alunni hanno lavorato in gruppi, condividendo idee, confrontandosi e assumendo ruoli specifici (giornalista, correttore, illustratore, redattore). Il progetto ha favorito inoltre lo sviluppo di competenze trasversali come la capacità di lavorare in team, il pensiero critico, l’autonomia e la consapevolezza del processo di scrittura.
Al termine del percorso, i prodotti realizzati dagli studenti sono stati raccolti in un fascicolo che ha rappresentato una testimonianza concreta del lavoro svolto, valorizzando l’impegno individuale e collettivo. Il progetto si è rivelato un’occasione significativa per motivare gli alunni alla scrittura, dando senso e finalità autentica all’attività scolastica, in un contesto stimolante e vicino al loro vissuto quotidiano.
Il progetto si è articolato in 3 fasi: una fase stimolo, una laboratoriale e, infine, un fase dedicata alla riorganizzazione della conoscenza.
Nella fase stimolo, a semicerchio gli studenti hanno realizzato un brainstorming finalizzato a far emergere le parole chiave relative al contenuto del giornale, tra cui articoli, gossip e pubblicità. Questa proposta ha permesso di valorizzare le conoscenze pregresse e ha stimolato una vivace discussione intorno l’uso dei social network come strumenti di diffusione delle informazioni. Successivamente, gli studenti hanno sfogliato diversi quotidiani al fine di coglierne la struttura e il contenuto. Tale attività ha promosso una riflessione sulle differenze tra un quotidiano rivolto agli adulti e Popotus, modellato specificamente per un pubblico giovanile.

Nella prima attività della fase laboratoriale, gli studenti, considerando un pezzo estratto dalla rivista Popotus, hanno individuato gli elementi principali della struttura di un articolo di giornale, ovvero il titolo, il sommario, il lead, il corpo e la conclusione, insieme alle loro funzioni specifiche. In particolare, durante questa attività, uno studente ha sottolineato che il titolo di un articolo deve risultare accattivante, poiché, se poco coinvolgente, disincentiva l’interesse del lettore.

Successivamente, sono state proposte delle esercitazioni finalizzate alla scrittura del lead e all’applicazione della regola delle 5W. In particolare, gli studenti hanno realizzato dei cartellini raffiguranti le 5W, accompagnati dalla spiegazione delle relative funzioni. Poi, tali materiali sono stati impiegati per scrivere un lead relativo ad un episodio di vita ricordato con piacere o terrore. Per consolidare la comprensione della regola delle 5W è stato proposto il gioco “Chi, che cosa, dove, quando, perché” che ha consentito agli studenti di narrare delle storie divertenti.

Al termine di questa attività, agli alunni è stato comunicato di dover produrre un giornalino della classe. Il primo passo è stata la scelta collettiva del nome del giornalino, ovvero “La gazzetta della 5B”. Successivamente è stata proposta la simulazione delle fasi tipiche del lavoro della redazione del giornale. In primo luogo, gli alunni sono stati suddivisi in quattro gruppi ai quali è stato assegnato il compito di attribuire dei ruoli con i relativi incarichi: un capo redattore, due illustratori e due correttori. In secondo luogo, i gruppi di studenti hanno simulato la riunione, fase decisionale della redazione giornalistica, durante la quale è stata scelta la traccia sulla quale sviluppare l’articolo. Successivamente, i gruppi hanno steso una bozza dell’articolo rispecchiando lo stile e la struttura di quelli presenti nel Popotus e integrando alcuni elementi come una barzelletta, uno slogan o una curiosità. Poi, gli illustratori hanno trasposto in immagine il succo della notizia e i correttori e i caporedattori hanno effettuato le revisioni necessarie e trascritto in digitale il pezzo.
Infine, gli articoli dei vari gruppi sono stati assemblati sulla piattaforma Canva, dando così origine al giornalino della classe, modellato sulle caratteristiche strutturali e stilistiche di Popotus.

Al fine di riorganizzare la conoscenza e valorizzare l’artefatto prodotto dagli studenti, è stata organizzata un’esposizione orale del progetto, durante la quale gli alunni hanno letto gli articoli del giornalino ad alcune classi della scuola.
Sin dalle prime fasi del progetto, gli alunni hanno mostrato un alto livello di entusiasmo e partecipazione attiva alle attività proposte. La chiara definizione dell’obiettivo finale — ovvero la realizzazione di un’edizione del giornale di classe — ha rappresentato un forte stimolo motivazionale, capace di alimentare nei bambini un genuino desiderio di mettersi in gioco, di esprimere le proprie idee e di contribuire in modo personale e creativo a un prodotto collettivo. La prospettiva di vedere i propri articoli pubblicati ha accresciuto in loro il senso di responsabilità, favorendo una maggiore cura nella scrittura e una più attenta riflessione sui contenuti.
L’iniziativa “Giornalisti per un giorno” si è rivelata particolarmente efficace nell’attivare un apprendimento significativo, in quanto ha saputo coniugare gli aspetti ludici con quelli formativi. Il giornalino Popotus, normalmente utilizzato come semplice supporto alla lettura, è stato ripensato in una chiave più dinamica e partecipativa: non solo strumento per esplorare il mondo dell’informazione e dell’attualità, ma anche modello di riferimento per la produzione autonoma di testi giornalistici. In questo modo, Popotus è diventato una risorsa didattica polivalente, utile sia per sviluppare competenze linguistiche sia per stimolare il pensiero critico e la riflessione sul contesto sociale.
L’approccio adottato ha permesso agli studenti di avvicinarsi alla scrittura in modo naturale e coinvolgente, sperimentando l’atto dello scrivere non come un esercizio scolastico astratto, ma come un’attività comunicativa concreta e ricca di significato. Il contesto laboratoriale, il lavoro di gruppo e le dinamiche cooperative hanno contribuito a creare un clima di apprendimento positivo e stimolante, nel quale ciascun alunno ha potuto sentirsi valorizzato e parte integrante di un progetto comune.
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