“Educazione civica digitale. Un’ipotesi per la scuola primaria”, parte il corso sperimentale per le scuole lombarde

di Maria Cristina Garbui

“Educazione civica digitale. Un’ipotesi per la scuola primaria”, parte il corso sperimentale per le scuole lombarde

“Educazione civica digitale. Un’ipotesi per la scuola primaria”, parte il corso sperimentale per le scuole lombarde


di Jessica Armah e Sebastiano Redaelli, studenti del Corso di Laurea Magistrale in Media Education

Il Corecom Regione Lombardia e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, tramite i suoi Centri di ricerca sulla sui media e la comunicazione (OssCom) e sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla Tecnologia (Cremit) propongono alle scuole lombarde un progetto sperimentale di ricerca-intervento sulla formazione alla cittadinanza digitale nella Scuola Primaria che partirà l’8 novembre 2021

Le dieci scuole selezionate delle province di Milano, Varese, Monza Brianza, Como, Lodi, Brescia e Sondrio stanno iniziando a muovere i primi passi all’interno di un modulo formativo gratuito di 30 ore. 

La partecipazione è stata consentita a circa 25 insegnanti per realtà scolastica che svolgeranno il percorso in modalità blended, una parte online e una parte in presenza. 

L’impegno di ciascun insegnante per ogni unità formativa sarà di 10 ore di formazione a distanza tramite un MOOC (Massive Open Online Course) pilota. Sono previste, inoltre, 6 ore di attività in presenza (laboratoriale), articolate su due mezze giornate a seconda delle esigenze dei singoli enti. 

Verranno poi effettuate 14 ore di Attività Pratiche Guidate (APG) svolte individualmente o in piccoli gruppi dai corsisti supportati da un costante monitoraggio da parte dei formatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

Cosa ha spinto il Corecom Lombardia, OssCom e il Cremit ad attivare questo percorso di ricerca-azione?

Per imparare ad adottare soluzioni verdi – ambientaliste – e blu – digitali – (Floridi, 2020), in armonia con il reale significato di sostenibilità, che riguarda il diritto e il dovere di ciascun individuo di vivere e gestire le risorse del pianeta in modo responsabile e per poter fornire anche alla popolazione futura la possibilità di soddisfare i propri bisogni e perseguire gli obiettivi prefissati (Kocher, 2017), si rivela essenziale partire da un’attenta analisi del Curriculum di Educazione Civica Digitale (ECD) proposto nel 2018. 

Proprio da questo documento si prendono le mosse per indagare cinque principali aree legate all’esercizio di una cittadinanza digitale attiva, consapevole e responsabile: internet e il cambiamento in corso, educazione ai media, educazione all’informazione, quantificazione e computazione (dati e intelligenza artificiale), cultura e creatività digitale. 

Ed è proprio con il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), pilastro della legge 107/2015, che il tema dei media a scuola emerge in maniera più organica e significativa: le tecnologie rappresentano un potente mezzo per rendere la scuola una comunità di pratica caratterizzata da un’alta valenza riflessiva e allo stesso tempo in grado di offrire alle nuove generazioni un bagaglio di abilità, conoscenze e competenze con cui fronteggiare le sfide odierne. 

Il 20 agosto 2019, la legge n. 92 rende obbligatorio l’insegnamento dell’Educazione Civica dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di Secondo Grado, prevedendo 33 ore per ogni anno scolastico. Quale proposta per un curricolo di scuola che integri armonicamente l’Educazione alla Cittadinanza Digitale? 

Le Linee Guida, adottate in applicazione della legge n. 92, sembrano richiamare l’ipotesi di un curricolo misto, nel quale nel primo ciclo di istruzione l’ECD è concepita in modo trasversale o quantomeno interdisciplinare, mentre nel Secondo Ciclo di Istruzione è vista più in maniera disciplinare tanto che si suggerisce il coinvolgimento di docenti dedicati.

Per questo motivo è dunque di fondamentale importanza provvedere alla formazione dei cittadini digitali, soprattutto avendo un occhio di riguardo nei confronti di quelli di domani: ciò richiede, non solamente delle adeguate risorse materiali (come dispositivi e connessi facilmente accessibili), bensì necessità anche di competenze precise e chiare per poterle sfruttare al meglio.

A livello educativo-didattico sul campo, si può affermare che da tempo le istituzioni preposte hanno avviato percorsi di riflessione, ricerca e sperimentazione al fine di strutturare un’adeguata formazione circa i temi della cittadinanza digitale. In particolare, il progetto di sperimentazione in oggetto desidera indagare  le competenze digitali e le possibili conseguenze sul benessere delle generazioni più giovani che tale processo di digitalizzazione possono comportare.

L’obiettivo della ricerca è quello di  favorire l’inclusione sociale tramite l’acquisizione e l’esercizio di competenze di cittadinanza digitale è stato sicuramente centrale nel corso dell’emergenza sanitaria causata dal virus del Covid-19; durante tale periodo la scuola ha infatti dovuto far fronte ad una serie di ostacoli al fine di poter garantire a chiunque il diritto all’istruzione.

In tal senso è stato, inoltre, possibile valutare il ruolo delle disuguaglianze, vecchie e nuove, definendone quello  giocato nella limitazione all’accesso ai servizi della didattica a distanza e della didattica digitalmente integrata (DDI): di fatto, un gap di cittadinanza digitale si è trasformato in un deficit di cittadinanza tout court, arrivando addirittura ad avere possibili ripercussioni anche sul benessere degli allievi in senso lato. 

La pandemia ha dato l’opportunità alla società di migliorare le infrastrutture tecnologiche e di formare gli insegnanti fornendo loro le nozioni digitali adeguate. 

L’educazione alla cittadinanza digitale ha come obiettivo la selezione e la verifica delle fonti, dei dati, delle informazioni e dei contenuti ponendosi come finalità quella di far acquisire le strategie  digitali necessarie a riconoscere le conseguenze di uno scorretto approccio ai media,  situazione impattante sulle giovani generazioni. Può capitare, ad esempio, che i ragazzi si trovino  spesso in situazioni in cui le loro informazioni personali vengono diffuse e rese pubbliche senza un loro previo consenso.

Consapevoli che la network society evolverà ancora, possiamo augurarci che la continua formazione dei docenti possa essere efficace per  sostenere lo sviluppo di quelle competenze che caratterizzano il cittadino digitali di oggi e di domani. 


Per approfondire:

Univ. Cattolica del Sacro Cuore
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Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
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