Si è svolto il 19 ottobre a Brescia, nella suggestiva cornice dell’auditorium San Barnaba, il quinto EAS Day, la giornata di studio nazionale gratuita rivolta a docenti di ogni ordine e grado già sperimentatori o interessati a conoscere il metodo degli Episodi di Apprendimento Situato, ideato dal prof. Pier Cesare Rivoltella e codificato nel testo “Fare didattica con gli EAS” (2013). Il convegno, targato CREMIT, è stato organizzato dall’Università Cattolica insieme a Morcelliana-Scholé, Fondazione Cogeme e Samsung.
400 docenti si sono riuniti quest’anno per ragionare sul tema della valutazione e su come l’EAS sia concepito come dispositivo di valutazione formatrice, per usare le parole di Hadji.
Spiega Rivoltella:
L’obiettivo è introdurre una riflessione sulle logiche valutative sottese al metodo EAS. Le acquisizioni degli ultimi anni nell’ambito didattico e docimologico hanno profondamente modificato l’agire valutativo nel settore scolastico e in particolare dalla scuola emerge la necessità di acquisire competenze specifiche inerenti la valutazione.
La mattina si è aperta con i saluti e un sentito apprezzamento agli insegnanti presenti da parte della Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia Delia Campanelli:
Karl Popper sognava una scuola dove lo studio non fosse motivato solo da un’alta valutazione; con voi sono certa che la potremo costruire. Non è semplice, ma è una sfida che non possiamo non raccogliere visti gli alti interessi in gioco.
La parola è dunque passata a Simona Ferrari, coordinatrice del CREMIT, per la restituzione di qualche dato del questionario sulle pratiche valutative, erogato a tutti gli iscritti al Convegno. Tra i dati più interessanti alcuni bisogni espressi dai compilatori: come costruire rubriche valutative, la condivisione dei criteri di valutazione con i colleghi e il coinvolgimento dei ragazzi nel processo valutativo, dalla comunicazione dei criteri fino all’analisi delle prove.
Attesissima la prolusione del prof. Rivoltella, articolata attorno a quattro snodi, a partire dal messaggio di Mario Lodi “Non sono in grado di giudicare vostro figlio con un numero”: giudicare con i numeri – la valutazione come misura; capire per aiutare – la valutazione come apprezzamento; non chiedere troppo – la valutazione diagnostica e tutoriale; senza trascurare nulla di ciò che può fare – la valutazione rigorosa.
La scuola che lavora per EAS è una scuola in cui la valutazione è formatrice. Vuol dire che non serve a sanzionare ma a far imparare dagli errori e che, se ci si prova, non si riesce a distinguere quando l’insegnante valuta da quando fa didattica, perché la valutazione punteggia l’intera mattinata scolastica e rappresenta di sicuro il momento in cui con più efficacia si riesce ad agire sugli apprendimenti.
I passaggi chiave sono stati restituiti in questo Steller, a cura di Alessandra Carenzio.
A seguire, sotto il titolo “Voci dalla scuola. EAS come esperienza di risonanza”, le relazioni di Fabio Fiore, docente del Liceo Scientifico Statale di Chivasso (Torino) e di Claudia Covri, Dirigente Scolastica dell’IIS Don Milani di Montichiari (Brescia). Due citazioni dai loro interventi:
L’insegnante deve funzionare da diapason: dare il via, far vibrare; deve essere convinto di quel che fa e del suo senso di auto-efficacia; deve possedere una cultura dell’errore (Fiore).
Per innovare bisogna soprattutto ascoltare studenti e docenti; le loro necessità e le loro rappresentazioni aiutano il raggiungimento di una vera innovazione. Riprendendo Freinet: “Se vuoi cambiare la didattica, cambia l’aula” (Covri).
E’ stata dunque la volta della presentazione delle proposte formative sulla “Carta della terra” per le scuole della Franciacorta e ovest bresciano, curata dalla Fondazione Cogeme Onlus in collaborazione con la Cooperativa “La Nuvola nel Sacco”.
Alla conclusione della mattinata, con la regia di Ennio Pasinetti, l’atto unico dal titolo “… parti uguali tra diseguali”, tratto da testi di Don Lorenzo Milani, e la premiazione del V concorso EAS.
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi nelle aule dell’Università Cattolica con un incontro dedicato ai dirigenti scolastici e con un fitto programma di laboratori volti all’approfondimento del metodo EAS in diverse discipline, di cui daremo conto nel prossimo contributo.
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Rassegna stampa
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