di Alessandra Carenzio, Professoressa Associata di Didattica
Lunedì 4 dicembre sono state raccolte tre grandi testimonianze e un decalogo in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’Onu il 3 dicembre, in una mattina pensata insieme al Cedisma, che ha coinvolto alcune voci particolarmente interessanti e autentiche.
Il convegno è stato moderato da Elena Zanfroni, docente di Didattica e Pedagogia speciale, che ha gestito le comunicazioni: «Siamo convinti che la società, per essere inclusiva, debba promuovere azioni che si trasformino in autentica qualità di vita per tutti, c’è pertanto bisogno del contributo di tutte le istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola e della cultura in generale. Il convegno ha lo scopo di portare l’attenzione sull’importanza di un lavoro condiviso e di rete, in cui ciascuno, con il proprio ruolo, senta forte la responsabilità nel dare il proprio contributo alla realizzazione di una società che sia sempre più inclusiva».
L’attrice Sabrina Paravicini, alla quale è stato affidato il verbo “includere”, ha presentato il film documentario “Be kind. Un viaggio gentile all’interno della diversità” girato insieme al figlio Nino e ci ha accompagnati nell’incontro con tante voci e tanti volti della disabilità (il trailer è accessibile a questo link: http://www.lets-be-kind.com/).
Elio, frontman del gruppo Elio e le storie tese, ha declinato il tema approfondendo il termine “dire”, con l’intervento “A voce alta: l’importanza di essere ascoltati”, portando in campo la propria esperienza di padre: «Le famiglie di tanti ragazzi disabili hanno bisogno di tutto. I papà e le mamme devono inventarsi tutto, creare tutto, come hanno fatto Nico e tanti altri. Il suo è un esempio straordinario. La diagnosi precoce è indispensabile, ma poi è indispensabile un percorso preciso».
Il “fare” è stato centro dell’intervento di Nico Acampora, fondatore di PizzAut (https://www.pizzaut.it/), con “L’impresa possibile: dal sogno alla realtà”, con un intervento che ha coinvolto i ragazzi (studenti dell’università e delle scuole secondarie di Piacenza) e ha raccontato la genesi di PizzAut e i sogni ancora da esaudire e percorrere. «C’è ancora tanto da fare – ha detto subito Acampora – anche sul tema della diagnosi precoce. Se viene fatta a due anni, ma poi i bambini vengono presi in carico a sei, per quattro anni noi genitori ci teniamo la diagnosi in mano e ci disperiamo da soli. Perché nessun servizio è in grado di prendere il bambino in carico. Al momento da PizzAut lavorano 35 ragazzi autistici, gli ultimi li abbiamo assunti a tempo indeterminato proprio ieri nella Giornata
internazionale delle persone con disabilità».
Prima degli interventi, aperti da Marisa Musaio, docente di Pedagogia Generale nel nostro Ateneo, sono intervenuti due esperti di Cedisma – Paola Molteni e Simone Stabilini, che hanno sapientemente scaldato l’aula con un bel decalogo delle parole per l’inclusione: 1. Unicità, 2. Pregiudizio, 3. Consapevolezza, 4. Benessere, 5. Autodeterminazione, 6. Tempo, 7. Percorso, 8. Flessibilità, 9. Talento, 10. Paura. Le parole hanno suscitato riflessioni e piste di lavoro, con un coinvolgimento importante di tutto l’auditorium.
La chiusura è stata affidata ad Alessandra Carenzio, docente di Didattica e membro del CREMIT, che ha ricostruito il filo conduttore di tutti gli interventi, ovvero la creatività, citando il grande Gianni Rodari: È creativa una mente sempre al lavoro, sempre a far domande, a scoprire problemi dove gli altri trovano risposte soddisfacenti, a suo agio nelle situazioni fluide nelle quali gli altri fiutano solo pericoli, capaci di giudizi autonomi e
indipendenti […], che rifiuta il codificato, che rimanipola oggetti e concetti senza lasciarsi inibire dai conformismi (Rodari, Grammatica della fantasia, 1973).
Rassegna stampa
Dire…Fare…Includere! In Cattolica le testimonianze di Elio e Nico Acampora
Disabilità, alla Cattolica Elio e Acampora: “Come passare dalle parole ai fatti”