di Matteo Rigamonti, giornalista e studente del Master in Media Education Manager (Mem)
(Secondo articolo di tre dedicati all’analisi della dieta mediale. Leggi qui il primo)
Provando ad analizzare le abitudini di consumo dell’informazione degli italiani (sulla base di dati relativi al 2018) viene innanzitutto in aiuto l’Osservatorio sulle comunicazioni Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che quattro volte l’anno fotografa l’andamento del settore dei media nel suo complesso. Il primo Osservatorio del 2019 è quello che contiene i dati sull’ultima parte del 2018. Ecco le principali evidenze emerse.
Partendo dalla televisione, la Rai, con 3,9 milioni di telespettatori e una share in lieve contrazione (-0,1%) su base annua, mantiene la leadership, seguita da Mediaset, secondo operatore con 3,1 milioni di telespettatori medi, che registra su base annua una contrazione della relativa quota (-0,7%). Sky Italia (Gruppo Comcast), con 0,8 milioni di telespettatori, subisce una contrazione della propria share (-0,9%) ascrivibile alla fuoriuscita di 21th Century Fox. Seguono Discovery, Cairo Communication/La 7 e gli altri operatori (rispettivamente di +0,2%, +0,5% e 1,2%).
Tg1 e Tg5 si confermano i telegiornali più seguiti (rispettivamente in media da 4,9 milioni per una share del 22,7% e 4,2 milioni di telespettatori, 19,3% di share), il Tg3 è seguito da 2 milioni di telespettatori medi (11,9% di share) e TgR seguito da 2,6 milioni di telespettatori medi (13,2% share). Cresce la share delle edizioni serali di Tg La7 (5,5% con una crescita dello +0,7%) e Tg2 (+0,1%), mentre quella di Studio Aperto resta costante al 5,7%. Il Tg4 scenda al 3,6%, seguito in media al giorno da 0,6 milioni di telespettatori.
Tutti i telegiornali sono seguiti sopra la media dalle coorti di popolazione più mature (≥65 ), osserva l’Agcom, e sotto la media da quelle più giovani; fa eccezione Studio Aperto che appare il tg più trasversale in termini di fasce di età.
Secondo Agcom (su dati Ads) le vendite dei quotidiani dei principali gruppi editoriali (Gedi, Cairo/Rcs, Gruppo Amodei, Monrif, Caltagirone Editore, Sole 24 Ore, altri) sono scese dai 2,7 milioni del 2014 a 1,7 milioni di dicembre 2018 (-31%). Di queste 1,6 milioni sono vendute in edicola, 160 mila frutto di sottoscrizioni digitali che si mantengono intorno al 9% del totale delle vendite di quotidiani.
Dei 42,5 milioni di utenti unici che si sono collegati a internet (per oltre 74 ore di navigazione per persona) a dicembre 2018, Google e Facebook si confermano primo e secondo operatore per utenti unici (rispettivamente con 41 e 37 milioni) e continuano a registrare performance positive (+28% su base annua); seguono Amazon (31 milioni) e Italiaonline (27) i cui servizi online sono utilizzati dal 73% e 63% dei navigatori. Performance positive si registrano anche per altre piattaforme nazionali editoriali collocate ai primi posti del ranking e che raggiungono almeno il 55% degli internauti (Mondadori con 26 milioni, GEDI 25, RCS Mediagroup 24, Caltagirone 23 milioni).
Tra i social network Facebook, con oltre 34,8 milioni di utenti unici pari all’81% dei navigatori nel mese di dicembre 2018, si conferma leader fra i social network, seguito da Istagram (gruppo Facebook), con 23,4 milioni di utenti unici pari al 55% degli internauti e che riduce la propria distanza dal primo operatore. Seguono il social network professionale Linkedin (utilizzato da 16 milioni di utenti unici pari al 39% dei navigatori unici), Pinterest (10,3 milioni), Twitter (9,4 milioni), Snapchat (2,4 milioni di utenti unici).
Approfondendo il mercato dei lettori della carta stampata in Italia vengono in aiuto diversi studi e analisi che fotografano l’andamento del mercato. Secondo l’ultima fotografia su dati Audipress del 2018 il numero italiani (popolazione adulta, 14 anni e oltre) che leggono o sfogliano un giornale su carta e/o digitale almeno una volta al mese sono il 75,9% della popolazione, pari a 40,2 milioni in assoluto. È di 1,4 milioni il numero dei lettori del formato digitale, il 2,7% della popolazione.
Nel giorno medio il 30,8% degli italiani (16.334.000 lettori) accede all’informazione attraverso la lettura di un quotidiano. Di questi 3,2 milioni (il 20%) hanno un età compresa tra i 14 e i 34 anni, 5,9 milioni (36,7%) hanno tra i 35 e i 54 anni, 7 milioni (il 43,3%) hanno 55 anni e oltre.
Per quanto riguarda i settimanali i lettori nel giorno medio sono 13,6 milioni (il 25,7% della popolazione adulta) e le fasce di età riflettono in proporzione quelle dei lettori della stampa quotidiana (20,3% i lettori di news tra 14 e 34 anni pari a 2,7 milioni, 33,6% quelli di 35-54 anni pari a 4,5 milioni, 46% gli over 55 pari a 6,22 milioni). I mensili vengono letti da 12 milioni di italiani (22,6% della popolazione adulta) con percentuali così suddivise per fascia di età: 28,9% i lettori di news di 14-34 anni pari a 3,4 milioni, 40,5% quelli di 35-54 anni pari a 4,8 milioni, 30,6% gli over 55 pari a 3,6 milioni.
Nella tabella qui di seguito invece il dato sulla frequenza di lettura: alta nel caso dei quotidiani (alta nel 67,8% dei casi, media nel 29,3%, bassa nel 2,9%), più bassa nel caso dei settimanali (alta 39,9%, media 39,3%, bassa 20,8%) e ancora di più nel caso dei mensili (alta 26,7%, media 45,5%, bassa (27,8%). I quotidiani sono i giornali più condivisi (il 60,6% dei lettori ha letto una copia prestata, trovata al bar o altro, il 35,9% dei lettori invece la compra o lo ha comprata un familiare), gli abbonati sono il 3,5% dei lettori. Abbonamenti più alti per settimanali (4,8%) e mensili (6,3%), mentre la fonte di provenienza è praticamente 50 e 50 in entrambi i casi tra chi. ha comprato la copia e chi no.
La total digital audience di internet in Italia, secondo la fotografia scattata da Audiweb nel secondo semestre 2018 ha raggiunto i 42,3 milioni di utenti unici nel mese, pari al 70% della popolazione da 2 anni in su. E sono 33,1 milioni gli utenti che hanno navigato in rete nel giorno medio, rimanendo online complessivamente 3 ore a persona sempre nel giorno medio.
Quanto alle preferenze di navigazione, nel giorno medio del secondo semestre dell’anno, 27,9 milioni di utenti hanno scelto lo smartphone (il 62% della popolazione maggiorenne), rimanendo connessi per 2 ore e 48 minuti in media al giorno per persona. Sono 11,4 milioni gli utenti che invece hanno navigato (anche o solo) da pc e 5,3 milioni da tablet. Chi naviga, però, lo fa comunque prevalentemente da smartphone tanto è vero che l’80,5% del tempo totale speso online è generato dalla fruizione tramite smartphone. Una percentuale che cala, ma soltanto di pochi punti percentuali, con il crescere dell’età, come dimostra il grafico qui sotto, fatta eccezione per la fascia over 64 dove la navigazione da pc pesa per il 23,5% del tempo totale:
Secondo la classifica di Primaonline.it su dati Audiweb le testate più lette in Italia sono l’edizione digitale de La Repubblica con 2,5 milioni di utenti unici mese, seguita dal Corriere della Sera con 2,1 milioni e da TgCom24 con poco più di 2 milioni di lettori. Sopra il milione e in top ten anche le testate locali del gruppo Citynews ,Il Messaggero, La Gazzetta dello Sport e la testata nativa digitale Fanpage. Il tempo speso nella lettura è generalmente compreso tra i 2 e 4 minuti in media.
Altra fonte per le testate più lette online è anche la classifica di Primaonline.it su dati Comscore: nell’ultima rivelazione 2018, in vetta è Citynews, con oltre 21 milioni di visitatori unici nel mese, più di TgCom24, secondo con 19 milioni 726mila, e di Repubblica.it, terzo con 19 milioni 428mila. Quarto Fanpage con 18 milioni 707mila visitatori unici, seguono: il network di siti femminili Donna Moderna, quinto con 14 milioni 900mila visitatori, il Fatto Quotidiano, sesto davanti al Corriera della Sera per 33mila visitatori unici mensili in più.
Primaonline.it monitora mensilmente anche la classifica della diffusione carta+digitale. A dicembre 2018 il podio era composto da Corriere della Sera, Repubblica e Sole 24 Ore seguiti da Gazzetta dello Sport, Stampa e Avvenire.
Più recenti i sistemi di rilevazione dell’ascolto radiofonico. Dei 34,7 milioni di italiani che ascoltano la radio rilevati da Ter, la maggior parte ascolta Rtl 102,5 (7,7 milioni secondo i dati elaborati da Primaonlin.it), segue Rds (5,5), Radio Italia (5,2) e Radio Deejay (5 milioni). In aumento anche il numero di italiani che ascoltano podcast: 3,5 milioni a giugno di quest’anno secondo una ricerca Voxnest, azienda madre della piattaforma di podcasting Spreaker (la prima in Italia per ascolto e creazione di contenuti voice).
(Secondo articolo di tre dedicati all’analisi della dieta mediale. Leggi qui il primo).
La puntata precedente:
Dieta mediale #1. Reuters Institute Digital News Report 2019. Focus su dati Italia