di Edoardo Tallarico, studente Laurea Magistrale in Media Education
Mi chiamo Edoardo Tallarico, ho avuto l’opportunità di spendere il primo semestre del secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Media Education presso l’University of Eastern Finland nel campus di Joensuu. Durante questo periodo ho avuto anche la possibilità di svolgere il mio tirocinio universitario presso la scuola Joensuun Normaalikoulu, vedere e partecipare in prima persona alla vita scolastica finlandese.
Vi racconto questa esperienza in tre pillole: “Il sistema scolastico finlandese“, “Joensuun Normaalikoulu, la scuola di specializzazione per futuri insegnanti”, “La media education nella scuola finlandese“.
La Eastern Finland University Teacher Training School
La University of Eastern Finland (Itä-Suomen Yliopisto), è una delle otto università finlandesi che ha al suo interno una scuola di specializzazione per la formazione dei futuri insegnanti della scuola finlandese.
La scuola si chiama Eastern Finland University Teacher Training School (JNOR – Joensuun Normaalikoulu) e comprende due scuole, all’interno delle quali i futuri insegnanti possono svolgere la loro attività pratica. Esse sono la Rantakylä Teacher Training School e la Tulliportti Teacher Training School. La prima è composta da una struttura singola per l’intero ciclo della basic education (classi 1-9) ed è situata in una zona quasi periferica nella città di Joensuu, la seconda invece è composta da due edifici separati per le classi (uno per le classi 1-6 e l’altro per le classi 7-9) situati all’interno del campus universitario della città.
Parte del mio tirocinio universitario è stato dedicato all’osservazione degli ambienti, delle dinamiche e delle lezioni all’interno delle scuole per poi svolgere qualche lezione come assistente ed altre in maniera autonoma. Entrambe sono scuole particolari, poiché sono legate all’università e non necessariamente rappresentano lo standard di tutte le scuole della nazione.
Spazi e Tempi
Sebbene dal punto vista architettonico siano scuole molto diverse per età di costruzione (Rantakylä è stata aperta ad inizio 2019), entrambe hanno un design simile per quanto concerne l’utilizzo degli spazi. Hanno un grande cortile fornito di giochi diversi e di una grossa superficie in materiale morbido capace di alleviare le potenziali cadute dei bambini. Il gioco all’aria aperta occupa una parte significativa della giornata scolastica: ogni due lezioni c’è un tempo di 30 minuti da spendere obbligatoriamente all’aria aperta fino alla classe 6. Questo avviene anche durante l’inverno, durante il quale le temperature arrivano intorno ai -10°. Queste aree sono accessibili anche quando la scuola è chiusa. Nessuna di queste parti è soggetta ad atti di vandalismo da parte di alcun membro della comunità, sia perché sottoposte a videosorveglianza, ma credo più in generale per il senso civico presente in tutta la città.
L’interno delle scuole è confortevole: dispongono di diverse entrate da cui gli alunni possono accedere. Appena entrati è presente una zona per lasciare le scarpe (vietate per tutti all’interno degli edifici scolastici) e le giacche. I corridoi sono arredati con quadri, opere artistiche, diorama e riproduzioni anche in scala di oggetti vari. In questi spazi comuni è presente la biblioteca della scuola: uno spazio aperto dove è possibile prendere i libri poiché ogni studente dal primo anno ha la tessera sia della biblioteca scolastica che di quella cittadina. Piccoli segnali a costo zero che aprono alla possibilità di leggere per tutti.
Le lezioni hanno una durata di 45, 75 oppure 90 minuti e vengono svolte all’interno delle classi o dei laboratori. Le classi sono tutte costituite da due stanze: la classe vera e propria ed un piccolo ufficio degli insegnanti di classe dove poter lavorare. La strumentazione fornita ad ogni singola classe è variegata (libri, lavagna, lavandino, schermi, computer, matite, armadi, …) come lo è la disposizione delle aree di lavoro (alcune aule hanno una parte con divanetti ed una con banchi, altre esclusivamente con i banchi, altre ancora sono pensate per accogliere due o più classi contemporaneamente), ma la cosa che le accomuna tutte è che sono modificabili in maniera abbastanza agevole e rapida in base alle necessità della lezione.
Ogni scuola, oltre la palestra e la mensa, dispone di aule dedicate ai laboratori di cucito, falegnameria, arte, musica ed economia domestica, dove svolgere al meglio le relative discipline.
Nell’intero edificio inoltre sono presenti diversi pannelli fonoassorbenti, i quali permettono una notevole riduzione dei rumori e di lavorare senza disturbare o essere disturbati.
Insegnanti, aiutanti e materie
L’insegnate di classe si occupa delle materie canoniche, quelle che non richiedono l’uscita in laboratorio, come finlandese, storia e matematica. Per le altre materie, ci sono gli insegnati di laboratorio, spesso accompagnati dall’assistente di classe e dai tirocinanti.
Ogni insegnante di classe ha un assistente con il quale lavorare in squadra ed esso è presente e disponibile per tutta la classe: si tratta quindi di un professionista diverso dall’insegnante di sostegno. Inoltre in queste scuole ci sono spesso molteplici tirocinanti e studenti di altra natura, ai quali viene richiesta una partecipazione attiva in base alla loro disponibilità. La relazione quindi non è mai 1:N (dove N sta per il numero del gruppo classe, variabile da 20 a 25) ma è un rapporto variabile tra 2:N fino in alcuni casi anche a 5:N.
Nei laboratori di cucito e falegnameria vi è sempre un’attenzione in più, gli insegnanti sono spesso 3, esclusi gli assistenti. Essi non sono mai d’intralcio all’imparare o al lavorare degli alunni, sono piuttosto dei coordinatori del lavoro che si rendono disponibili su richiesta di aiuto da parte degli alunni. L’atmosfera che si crea in questi ambienti è più simile a quella di una bottega che a quella di una classe. In questo modo viene data importanza e dignità al lavoro manuale, poiché fa parte del curricolo scolastico tanto quanto le materie come matematica e lingua. Si mettono in pratica anche i risultati degli studi neuroscientifici dove viene riportata l’importanza e la necessità di sviluppare una buona dose di manualità nel periodo scolastico.
Anche gli insegnanti di lingua straniera hanno il loro laboratorio e le lingue sono una parte consistente del curricolo: ogni studente ne impara come minimo tre. I bambini sono i primi a sapere che nessuno parla il finlandese al di fuori della loro nazione e con una popolazione di 5 milioni e mezzo di abitanti, è necessario impararne almeno un’altra. L’inglese e lo svedese sono le lingue obbligatorie oltre il finlandese. Alcune scuole ne aggiungono un’altra obbligatoria, mentre in altre sono i singoli studenti ad aggiungerle nel loro curricolo a seconda della disponibilità degli insegnanti.
Riguardo il personale scolastico è interessante sottolineare la presenza di un’infermeria con un infermiere fisso e di un ufficio tecnologico deputato sia alla manutenzione e alla distribuzione del materiale digitale che alla comunicazione della scuola attraverso i canali digitali.
Altre esperienze dalla Laurea Magistrale in Media Education:
[Diario dalla Finlandia] Finnish School Life – 1^ puntata – Edoardo Tallarico
[Diario dalla Finlandia] La media education nella scuola finlandese – 3^ puntata – Edoardo Tallarico
Un media educator in azienda? In Sky è possibile – Alberto Ciresola
CSR, azienda, scuola e territorio: il Curricolo di Educazione Civica Digitale tra videointerviste e survey – Bruno Minini
Cosa c’è di educativo nella robotica e nelle tecnologie digitali? Il caso di DigitusLab – Valentina Piccoli
[Diario dal Brasile] Quattro puntate in viaggio con un media educator – Matteo Mancini
Il forum delle Nazioni Ideali. Il progetto ImmagiNation per la prevenzione sulle tematiche media-educative – Nicole Rinnen