Convegno SIREM 2021: Il post digitale. Società, Culture, Didattica

di Maria Cristina Garbui

Convegno SIREM 2021: Il post digitale. Società, Culture, Didattica

Convegno SIREM 2021: Il post digitale. Società, Culture, Didattica


In questi giorni (dal 23 al 25 settembre 2021) si terrà il Convegno annuale SIREM dedicato al tema del post-digitale al quale parteciperanno, tra gli altri, diversi ricercatori del CREMIT sotto la direzione del Professor Pier Cesare Rivoltella, presidente SIREM (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale).

<<Non è più possibile oggi stabilire con chiarezza cosa è “mediale” e cosa non lo è, ne si può definire quando entriamo in una situazione mediale e quando ne usciamo: siamo piuttosto immersi in sistemi e ambienti di relazioni e di scambi, pronti a usare le differenti risorse che tali ambienti ci mettono a disposizione rispetto agli obiettivi che ci vengono proposti o ci proponiamo, e ad assumere ruoli e posizioni corrispondenti a quanto implicato dall’uso di tali risorse.  I media sono ovunque. Noi stessi siamo media. Ed è per questo che i media non esistono più>>

Ruggero E. (2015), La condizione postmediale, Brescia: Orso Blu, p.28.

Il progetto post digitale è qui inteso come un’impresa complessa, dal dinamismo fluido, in cui l’analisi delle domande, necessariamente aperte, costituiscono il terreno necessario per un diverso design della società, della cultura e della formazione. 

Si pone, quindi, come necessità quella di far partire un processo di ricostruzione di nuove forme di fluidità, capaci di mettere da parte grandi divisioni e consolidate dicotomie – natura/cultura, soggetto/oggetto, individualità del soggetto/convenzioni del contesto sociale – che hanno caratterizzato i tempi precedenti. Il superamento di questa logica richiede nuove idee, generative, incentrate su un “progetto umano”,  capace di ricostruire il senso delle nostre pratiche quotidiane in relazione a un “mondo omeodinamico”,  disponibile alla trasformazione, aperto all’utopia e abbastanza reale da contemplare il sogno.

Il convegno sarà l’occasione per contribuire al dibattito internazionale e concorrere alla definizione di nuove progettualità. In particolare, all’interno delle sessioni parallele sono presenti gli interventi di alcuni membri CREMIT e soci SIREM che, mossi dal desiderio di accompagnare la rivoluzione del post digitale con riflessioni critiche e proposte specifiche, proporranno i loro contributi:

La prospettiva del warm expert per attivare processi media educativi nella terza età

di Carenzio, A., Ferrari, S.

Quale postura possiamo adottare per lavorare sul tema del digitale – e delle competenze digitali – in relazione al pubblico degli over 65? E’ la questione che guida il contributo, a partire da una ricerca condotta con gli studenti del corso di laurea magistrale in media education, che hanno ricoperto il ruolo di warm expert (ovvero colui che media tra la tecnologia, la situazione contingente e i bisogni del novice user) durante le interviste.
Due le domande di ricerca: a quali condizioni, nell’intervista, si attiva il ruolo del warm expert per promuovere la partecipazione dell’anziano e lo scambio comunicativo sui temi del digitale? In che modo il ruolo ricoperto nell’intervista è stato percepito come esperienza di apprendimento? Abbiamo provato a rispondere mediante un questionario post-intervista, rivolto agli studenti per riflettere sull’esperienza condotta, e attraverso l’analisi delle trascrizioni delle 24 interviste.


Povertà educativa digitale: ipotesi per la rilevazione e la definizione di un costrutto

di Marangi, M., Pasta, S., Rivoltella, P.C.

Il contributo riflette sul costrutto di “povertà educativa digitale”, sulle dimensioni da considerare per rilevarla e sulla sua eventuale misurabilità. La riflessione nasce dalla consulenza di CREMIT a Save the Children in occasione della costruzione dello strumento AbCD – Autovalutazione di base delle Competenze Digitali, per rilevare, per la prima volta in Italia, la povertà educativa digitale. In via sperimentale, AbCD è stato somministrato ad un campione di 772 bambini di 13 anni, che frequentano l’ultima classe della scuola secondaria inferiore, in 11 province italiane. L’obiettivo, ad oggi non ancora raggiunto, che l’équipe multidisciplinare si pone è l’individuazione di un Digital Educational Poverty Index (DEPI) sul modello dell’Educational Poverty Index (EPI). Il contributo ricostruisce da un lato gli aspetti metodologici, dall’altro i principali risultati. Si mostrerà come tale strumento quali-quantitativo sia stato costruito coniugando due paradigmi interpretativi per la “competenza digitale”, uno basato sul DigComp e uno più attento alla dinamicità delle competenze. Dalla costruzione dell’AbCD emerge la sfida di rendere “misurabile” la forte specificità delle competenze mediali, ossia il dover essere misurate in contesti autentici.


Coding and childhood, between play and learning Research on the impact of coding in the learning of 4-year-olds

di Pelizzari, F., Marangi, M., Villani, D., Massaro, D., Peretti, G., Guida, I.

Il paper propone gli esiti di una ricerca condotta per verificare le potenzialità pedagogiche del Coding e della robotica nei processi di apprendimento di bambini/e di 4 anni, a livello cognitivo e socio-relazionale.
La ricerca ha coinvolto insegnanti e bambini/e di Scuole dell’Infanzia, unendo l’approccio media educativo e psicologico, per cogliere l’impatto del Coding unplugged e plugged sull’interazione tra singolo e gruppo, sulle competenze di spazialità e di movimento, di memorizzazione e di decodifica di indicazioni progressivamente più complesse e sullo sviluppo delle competenze di problem solving, verificando l’impatto positivo dello storytelling, dei media digitali e del robot educativo Cubetto.


La ricerca dell’hate speech tra valutazioni algoritmiche e qualitative. Un caso studio sull’odio in Twitter

di Pasta, S.

A livello internazionale l’ambito degli Hate Studies è segnato da un significativo numero di ricerche finalizzate all’automatizzazione dei processi di detection e alla creazione di un algoritmo capace di individuare l’odio online. Il contributo presenta un’analisi dell’Osservatorio Mediavox, che coniuga l’approccio socio-educativo e il trattamento informatico automatico. Questo caso affronta la classificazione del discorso di odio antigitano su Twitter, in lingua italiana nel secondo semestre 2020. La metodologia utilizzata rientra nelle tecniche di social network analysis (SNA). I dati sono stati raccolti utilizzando la libreria open-source Python GetOldTweets3 e il corpus è stato classificato manualmente da esperti del settore (“annotatori”). L’ultimo step è quello di sottoporre i risultati ad una matrice di confusione, ossia uno strumento per analizzare gli errori compiuti da un modello di machine learning. Dal caso studio emerge che occorre continuare a sperimentare ricerche che integrino le due fasi di classificazione umana e automatica.


Competenze per l’e-tutoring nell’università telematica

di Mauro, I., Messina, S., Rondonotti, M., Raviolo. P.

E-tutoring nella didattica telematica. Gli obiettivi della ricerca sono mappare i compiti e i ruoli richiesti alle due categorie di tutor presenti presso l’università eCampus, vale a dire i TOL e i TD; comprendere i diversi livelli di competenze necessari a TOL e TD per operare efficacemente nei diversi ambiti dell’e-tutoring.


Systematic review of the literature on practical teaching in e-tutoring

di Mauro, I.

Il contributo si propone di descrivere il metodo utilizzato per condurre una revisione sistematica della letteratura scientifica durante il primo anno del Dottorato di Ricerca in Scienze della Persona e dell’Educazione (XXVI ciclo, Università Cattolica del Sacro Cuore), in tema di didattica esercitativa nell’etutoring.

Auguriamo a tutti un buon lavoro!


Per approfondire:

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