Intervista a don Eugenio Savino, sacerdote della Diocesi di Rimini, curata da Eleonora Mazzotti a seguito del convegno #Comunità Convergenti,organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Cei.
Molto spesso quando digitiamo un indirizzo di un sito o clicchiamo su una foto (o su un video) quello che vediamo è il risultato finale. Ma dietro c’è molto di più: potrei azzardare dicendo che c’è una sorta di spiritualità del backstage (del “dietro le quinte”).
Prima di entrare in Seminario ho lavorato come consulente aziendale nel settore IT e la mia passione per l’informatica è nata quando i miei genitori mi hanno regalato un Commodore C64 a metà degli anni ’80 quando ero uno “sbarbato” delle elementari. Crescendo poi ho incontrato nell’esperienza del Puntogiovane di Riccione una comunità di parrocchie e di ragazzi iniziata nel 1998. Fin da subito il sacerdote di riferimento (don Franco Mastrolonardo) era anche lui un appassionato di tecnologia: mi colpì da subito, infatti, che ci potesse essere una relazione positiva tra la Fede nel Signore Gesù e la tecnologia (web, telefoni, ecc.). Negli anni del seminario quasi per scherzo ho iniziato ad appassionarmi di fotografia e di video editing. Collaborando poi con Bottega Video (che è uno dei nostri media diocesani) ho avuto modo di iniziare ad imparare tantissimo – oltre che la metodologia – uno sguardo di Fede con cui raccontare le storie. Nella parrocchia in cui faccio servizio ho l’occasione di condividere con il parroco don Renato e con alcuni ragazzi appassionati come me di tecnologia la gestione del sito internet come un servizio alla comunità. Ci siamo accorti in questi quattro anni come il sito (costantemente aggiornato) e la pagine FB ed Instagram siano un punto di riferimento per la comunità. Nel sito internet – a partire dalla presenza degli orari delle Messe e di un calendario Google con gli appuntamenti della parrocchia – raccontiamo attraverso foto e video il cammino della comunità e stiamo notando tantissime interazioni non solo online ma anche nel confronto dal vivo. Il sito e la pagina FB sono visitati da circa 150 persone al giorno (la pagina FB ha ad oggi quasi 800 “mi piace” e ogni contenuto multimediale ha un’interazione media di 500-600 persone); unito a questo ogni mese viene stampato un bollettino parrocchiale (che è stato riprogettato graficamente tre anni fa) e che raggiunge le circa 3.000 famiglie della nostra comunità: abbiamo scelto un approccio multicanale come segno per poter essere vicini a tutti, ad es. per quella fascia di persone che non può accedere ad internet.
Si impara così sul campo che tecnologia per essere davvero occasione di evangelizzazione (per gli altri, ma soprattutto per me), non può prescindere da un rapporto personale con il Signore: ci rendiamo conto che in gioco per noi sacerdoti (ma per tutti i credenti) sia l’abitare la Rete non da soli ma alla presenza di Dio. Penso sia necessario un approccio di formazione continua e critica, che unisce assieme alle buone prassi un discernimento ecclesiale serio. Nella nostra Diocesi ci sono anche casi interessanti (siti e blog), che spesso rimangono cose isolate e non legate ad una progettualità di lungo periodo. La difficoltà seria (e la conseguente sfida per noi) è riuscire a metterli in relazione tra loro: abitando la Rete ci si accorge che sono presenti desideri di comunione, di convergenza, di fare dialogare assieme soggetti diversi (quali uffici diocesani, comunità parrocchiali tra loro…) in cui i media – se usati con sapienza evangelica – diventano una nuova frontiera per la nostra pastorale. Come sacerdote mi auguro che la passione per la tecnologia e lo “storytelling” diventino davvero carismi per il servizio a Dio e, perché no, anche base di partenza per una professionalità che può diventare un vero e proprio lavoro. Il mio maestro di video-editing, Marco Colonna, mi disse un giorno che la sua passione per il video nacque quando i suoi genitori gli regalarono per la cresima una telecamera (era uno dei primi modelli “vintage” che necessitava addirittura di uno zainetto per registrare!). Oggi è diventato uno stimato professionista ed editor a livello nazionale.
Dietro al codice binario e a sequenze di bit con cui ci interfacciamo più o meno consapevolmente ogni istante della nostra giornata, ci sono volti e storie che il Signore ci invita ad incontrare. C’è molto “dietro le quinte” che ancora dobbiamo scoprire, ma, soprattutto, abitare…
don Eugenio Savino
Per ulteriori approfondimenti vi segnaliamo anche:
- Stefano Pasta, 31 Maggio, 2019 “[Libro], Il commento al Messaggio del Papa curato da Rivoltella e Maffeis”
- Video Intervista a don Ivan Maffeis, 31 Maggio 2019 53^ Giornata per le Comunicazioni Sociali, l’intervista a don Ivan Maffeis
- Elisa Farinacci, 17 Maggio, 2019 “Comunità Convergenti (Assisi 9-10-11 Maggio, 2019)”
- Don Marco Rondonotti, 24 Gennaio, 2019 “GMCS 2019: Il Messaggio in occasione della giornata”
- Stefano Pasta, 31 Maggio, 2018 Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell’odio online, Morcelliana-Scholé.