Negli ultimi anni le attività di Coding sono state integrate tra le proposte scolastiche di ogni ordine e grado.
Le esperienze di Coding hanno assunto molteplici finalità, forme organizzative e direttrici di sviluppo. Ci troviamo così di fronte ad un panorama fortemente disomogeneo e di territori didattici fortemente innovativi.
A ciò si aggiunge il proliferare di strumenti per la realizzazione di attività di coding che consentono un’ulteriore diversificazione delle proposte. I docenti, e in particolare i docenti “ricercatori”, accomunati dallo stesso entusiasmo e dal desiderio di sperimentare, hanno investito sulle proprie competenze e sullo sviluppo professionale per cambiare la propria didattica. La ricchezza e la varietà di esperienza di cui la scuola italiana può vantarsi ci porta ad immaginare le possibili strade di sviluppo a partire dall’attuale configurazione del presente, comprendendone i modelli alla base di alcune scelte e gli interessi didattici.
Una prima analisi già sui modelli interpretativi (postmodernista, funzionalistico, interpretativo ed emancipatorio) ci spinge a comprendere quanto di questi sia presente nelle pratiche della scuola italiana e a individuare anche nuove forme e posizionamenti. Ci chiediamo quindi: il Coding in Italia può essere interpretato come una attività creativa orientata al processo di think-make-improve? Viene portato ad un livello ancora più alto, come dispositivo per lo sviluppo del pensiero critico? O incomincia timidamente ad assumere una forma che richiama un’esperienza di mediattivismo?
Per comprenderlo dobbiamo parlare con i docenti e interrogarci sulle dimensioni della didattiche che poi andranno a caratterizzare il modello emergente. Il Coding ha portato a una ridefinizione dei programmi disciplinari o ha trovato un suo spazio nell’interdisciplinare? Si parla di curricolo sperimentale digitale? Quali sono le convinzioni, le assunzioni, i riferimenti a cui i docenti guardano quando predispongono una esperienza didattica basata sul Coding? Quali spazi o ambienti sono necessari? Quali forme di laboratorio per le varie esperienze di Coding?
I ricercatori di INDIRE e CREMIT hanno predisposto un sondaggio con l’obiettivo di dare risposta a queste domande e di delineare una “fotografia” delle modalità e del significato che il “fare codice” ha assunto nella scuola italiana.
Al questionario hanno già risposto moltissimi docenti che mettono in pratica attività didattiche mediate dal Coding. Partecipa anche tu! Il sondaggio è on line fino al 30 giugno: http://innovazione.indire.it/limesurvey/index.php/127112