Coding & Learning. Un progetto per lo sviluppo di competenze trasversali con il pensiero computazionale

di Maria Cristina Garbui

Coding & Learning. Un progetto per lo sviluppo di competenze trasversali con il pensiero computazionale

Coding & Learning. Un progetto per lo sviluppo di competenze trasversali con il pensiero computazionale


di Michele Marangi, Federica Pelizzari e Marta Giudici

Nella percezione delle tecnologie digitali e delle potenzialità del Coding emergono tendenzialmente due prospettive differenti, che si rispecchiano anche nei più recenti studi svolti sul tema. Da un lato c’è chi presuppone la necessità di ritardare il più possibile il contatto tra bambini e media digitali, sia in senso fisico (Rowan, 2010) che psicologico e socio-relazionale (Clement e Miles, 2018). D’altro canto, altri sottolineano le potenzialità dell’utilizzo del digitale con i bambini e le bambine, in particolare se innestata in pratiche pedagogiche articolate e coerenti (Couse e Chen, 2010), favorendo nei bambini una maggiore partecipazione e la gratificazione negli apprendimenti (Bach, Houdé, Léna, Tisseron, 2015).

La seconda prospettiva caratterizza il Progetto Coding&Learning, promosso da CREMIT, STMicroelectronics Foundation (https://www.stfoundation.org/) e Fondazione Acra (https://www.acra.it/). 

Il percorso ha unito differenti competenze progettuali, metodologiche e tecnologiche con l’obiettivo di sperimentare nelle classi un modello didattico e pedagogico coerente con il progetto “Programma Futuro” (https://programmailfuturo.it/) promosso dal Ministero dell’Istruzione e funzionale ad essere inserito nella programmazione dei percorsi interdisciplinari di Educazione Civica Digitale.

I destinatari di questa proposta sono stati gli alunni di classe terza della  scuola primaria e gli alunni di classe seconda della scuola secondaria di primo grado, con lo scopo, per entrambi i gradi di scuola, di sperimentare diverse strategie relative alproblem solvingattraverso un approccio che mette in luce le potenzialità di un apprendimento collaborativo e creativo. 

Le attività sono state proposte alle classi con cadenza settimanale, per un totale di 8 ore (2 ore per ogni incontro),  per poter garantire una continuità tra i diversi incontri.

Le scuole coinvolte in questo progetto sono state 4: l’Istituto Achille Ricci di Milano, L’istituto comprensivo Da Vinci a Cornaredo (MI), l’istituto Gonzaga di Milano e l’Istituto comprensivo Nicolosi di Paternò (CT). Per ciascun grado ci sono state classi sperimentali in cui si è svolto effettivamente il progetto e classi di controllo in cui il progetto non è stato svolto. Ad entrambe sono stati sottoposti questionari iniziali e finali per poter monitorare e valutare gli sviluppi delle classi sperimentali.

I ragazzi coinvolti all’interno delle classi sperimentali, tra alunni di scuola primaria e alunni di secondaria di primo grado, sono stati 166 (81 per la scuola primaria e 85 per la scuola secondaria di primo grado).

Il progetto ha sviluppato il lancio dell’attività con una sfida, legata al tema della sostenibilità in cui gli alunni hanno avuto il ruolo di pensare e proporre soluzioni di progettazione e di miglioramento in relazione ad alcune situazioni legate alla realtà, come ad esempio la progettazione di un parco giochi e  l’intervento migliorativo rispetto ad alcuni luoghi nel mondo, con una particolare attenzione alla dimensione interculturale.

Il secondo momento della proposta ha concentrato la sua attenzione sul coding e, in particolare, sulla possibilità di lavorare con strategie legate al movimento del proprio corpo, alle progettazioni condivise, allo sviluppo di strategie espressive e comunicative efficaci, sperimentando in prima persona il funzionamento del coding.

L’ultima parte del percorso è stata dedicata alla sperimentazione di alcuni applicativi e all’utilizzo di robot all’interno degli interventi di miglioramento ideati dai ragazzi. 

Gli esiti del progetto saranno pubblicati a breve, ma da subito è apparso che tutte le quattro scuole coinvolte si sono trovate molto soddisfatte nel ripensare al coding come elemento trasversale alle discipline e non come semplice specifica di quelle STEM, sottolineando come le competenze messe in campo siano più ampie e più profonde rispetto a quello che era la loro aspettativa iniziale. In particolare è stato apprezzato, anche dai dati raccolti durante il progetto, la possibile connessione progettuale tra EAS e coding e lo sviluppo di competenze relazionali/comunicative nei piccoli gruppi di lavoro.

I risultati del lavoro di ricerca sul progetto saranno presentati in Università Cattolica a Milano l’11 novembre, in un convegno che analizzerà in profondità le potenzialità del coding in una prospettiva pedagogica e media educativa.

Per approfondire:


Bibliografia

Bach, J. F., Houdé, O., Léna, P., Tisseron, S., (2015). L’enfant et les écrans. Un Avis de l’Académie des Sciences. Le Pommier, Paris.

Clement, J., Miles, M., (2018). Screen Schooled: Two Veteran Teachers Expose How Technology Overuse Is Making Our Kids Dumber. Chicago Review Press, Chicago.

Couse, L. J., Chen, D. W., (2010). A Tablet Computer for Young Children? Exploring its Viability for Early Childhood Education, in “Journal of Research on Technology in Education”, 43, I, pp. 75-96.

Per approfondire:

Univ. Cattolica del Sacro Cuore
Largo Fra Agostino Gemelli, 1 - 20123 Milano
Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
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