Presentiamo un resoconto delle proposte di Fondazione Cogeme Onlus, al centro del laboratorio “Abitare la Terra” dell’EaS Day 2020
di Laura Del Bono, consigliera di Fondazione Cogeme Onlus
Il laboratorio Abitare la Terra sviluppa i tre assi dell’insegnamento dell’educazione civica. La base teorica è la Costituzione (artt. 27 e 29), cui si abbina la Carta della Terra (tutte le info tra i progetti di Fondazione Cogeme Onlus). Avviata nell’ambito delle Nazioni Unite e completata da un organismo indipendente, mira all’acquisizione dell’interdipendenza fra le persone e alla responsabilità condivisa per il benessere di tutti. Essa è perfettamente in linea con quanto sostiene l’Agenda 2030 proposta dall’ONU.
In questa ottica un impegno concreto e ben radicato nel territorio è anche quello promosso dal presidente, prof. Gabriele Archetti, di Fondazione Cogeme Onlus, che veicola la cultura delle buone pratiche, rispettose della natura ed ecosostenibili. In merito sono stati promossi convegni, conferenze, progetti, corsi di formazione per studenti e docenti, sono state elargite borse di studio e premi, si sono create alleanze e partenariati con enti sui temi dell’economia circolare, del rispetto del suolo e del consumo responsabile.
A titolo esplicativo il Banco del riuso è presente a Rovato dal 2018. Prevede condivisione e scambio di beni, merci, tempo, attrezzature, competenze, spazi e servizi, senza l’uso di moneta. Aggrega 7 comunità amministrative della Franciacorta ed è coordinato da Fondazione Cogeme Onlus, Linea gestioni e Associazione Cauto, per recuperare oggetti usati, risparmiare fonti di energia e creare una rete solidale fra persone distribuite su un territorio vasto, per garantire equilibrio sociale e ambientale.
Il laboratorio “Abitare la Terra” parte dalla situazione attuale, in cui abbiamo sperimentato l’essenziale, selezionando beni, servizi, evitando il surplus. Il lockdown non ha ristretto le vedute e la digitalizzazione ha permesso di mantenere contatti, scambiare opinioni e dubbi. Dunque, gli alunni riflettono su cosa hanno avvertito necessario e cosa no. Il problema emerge dagli studenti: “Si può vivere dell’essenziale? Perché sprecare?” Da ciò discende il tema del “consumo responsabile”.
Fasi EAS | Azioni dell’insegnante | Azioni dello studente | Logica didattica |
Preparatoria (1h) | Pone domande: Con il lockdown cosa abbiamo riscoperto? Cosa ci è mancato? Cosa abbiamo imparato?Chiede di individuare il problema: Si può vivere dell’essenziale? Perché sprecare?Consegna: individuate in gruppo attività o comportamenti volti al risparmio di risorse a scuola o nell’ambiente di vita. | Risponde alle domande annotandole sulla Lim.In gruppo individua in una tabella elettronica i comportamenti agiti a scuola e nel tempo libero. Distingue quelli virtuosi da quelli no. Si informa su siti specifici, riviste scientifiche e opinionisti di rilievo sulle pratiche già attuate, tracciandone una sitografia ragionata.Decide, mediando con il gruppo, quali atteggiamenti sceglie di adottare a scuola o fuori e perché. | Problem setting |
Operatoria (4h in presenza + 6h a distanza) | 4 ore in aula o DAD (lavoro interdisciplinare di italiano, scienze, informatica, statistica, ed. civica, lingua straniera). 6 ore monitora e segue il processo di costruzione delle conoscenze, il lavoro sia in presenza, che quello a distanza. | 10 ore: ricerca fonti, dati, informazioni relative alle attività che generano sprechi.Legge, comprende, interpreta e sintetizza dati in gruppo e in autonomia.Processa i dati in schede, tabelle e grafici, che inserisce nel sito della scuola o nel blog. | Learning by doing |
Ristrutturativa (1h) | Valuta la completezza, la coerenza, la rielaborazione critica e personale delle informazioni.Corregge i malintesi e i luoghi comuni.Fissa i concetti di benessere individuale e sociale, riciclo e rispetto. | Analizza criticamente le buone pratiche attuate e decide consapevolmente di seguirle.Sviluppa riflessioni e confronti sui processi attivati. | Reflective learning |
Infanzia e Primaria: lavoriamo con la lana, la stoffa e le cerniere per dare vita a nuovi oggetti (animali, borse, contenitori), che vengono esposti al termine del laboratorio, permutati o lasciati al “Banco del riuso”. Le immagini e il percorso sono inseriti dagli insegnanti sul sito della scuola, in un ambiente intitolato “Recupero dei materiali usati”. I volontari gestori del “Banco del riuso” sono disponibili a collaborare con docenti e studenti per sperimentare questa buona pratica.
Secondaria di I grado: stiliamo la lista delle buone pratiche attuate a scuola e nelle attività del tempo libero, per evitare gli sprechi e agire responsabilmente. I dati vengono elaborati in classe e inseriti da un docente sul sito scolastico, meglio se monitorati al termine del progetto e alla fine dell’anno scolastico, per evidenziare i progressi. Il compito esperto consiste nell’individuare le buone pratiche e nell’attuarle sia a scuola (raccolta differenziata, risparmio energetico, cartelloni o segnaletica ad hoc, mercatino del libro scolastico usato, biblioteca di classe con testi solo di seconda mano), che a casa (spegnimento spie led, raccolta differenziata, controllo erogazione acqua, riciclo materiali, ricette con avanzi).
Secondaria II grado: creiamo un blog dei comportamenti anti spreco a scuola e nella società in cui operiamo. Il blog su piattaforma wordpress, è supportato dall’animatore digitale dell’Istituto. La visibilità è garantita dal link presente sul sito della scuola. Oltre all’educazione civica, si raggiungono anche la competenza digitale e il pensiero critico. Occorre, però, una formazione all’uso della rete, che richiede competenze di new media literacy, critical thinking, storytelling, web writing and editing.
Le indicazioni operative fornite offrono spunti utili per una didattica attiva, attenta allo sviluppo sostenibile, in linea con la legislazione scolastica e con esperienze già attuate sul territorio.
Qui il link all’articolo #easday2020: una giornata di studio all’insegna del Ben-Essere e del Ben-Agire a Scuola